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Che Kappa FuturFestival sia!

Ritrovo nella strabiliante location del Parco Dora per uno dei festival più internazionali dello stivale

Scritto da Lorenzo Giannetti il 22 giugno 2022

Archiviati si spera per sempre i vincoli della pandemia, pochi festival possono suggerire un senso di estasi e catarsi come il Kappa Futur. Mai come quest’anno la maratona elettronica nell’ormai icona-cittadina del Parco Dora suona come un liberi tutti di inizio estate, l’onda lunga di uno spring break sul fiume. Non servono molte presentazioni per una realtà che è una certezza granitica nel suo genere e gode ormai pienamente di un respiro europeo, forte di una line-up che come al solito pesca direttamente ai vertici dell’elettronica mondiale.

Per la prima volta si aggiunge addirittura una giornata, apparecchiando ai clubbers provenienti da mezzo mondo un weekend lungo sotto cassa dall’1 al 3 luglio. E le casse sono veramente parecchie, dato che siamo arrivati a quota quattro palchiDora stage, Jäger stage, Futur stage e Latz stage (il nome di quest’ultimo deriva dallo studio di architettura che ha realizzato il progetto di questo parco dai caratteristici piloni arancioni che è uno dei più futuristici d’Italia). Sopra si spalleggiano “senatori” del festival del calibro di Carl CoxJamie Jones/Martinez Brothers (stavolta in tandem B2B), Villalobos, Solumun, Tale of Us e Joseph Capriati: una squadra di top player tipo Barcellona di Guardiola. Per la prima volta invece scende in campo anche un fuoriclasse come l’eclettico e imprevedibile Diplo, guru e Re Mida dell’ultima decade musicale, sia in ambito underground che ai piani alti delle classifiche. Poi una vagonata di rampanti bomber tech-house come Peggy Gou e The Blessed Madonna; cassoni dritti e techno serrata con dj del calibro di Amelie Lens Helena Hauff; proposte più “indie” e all’insegna della contaminazione come Four Tet, Motor City Drum Ensemble o Honey Dijon; vibes multietniche con Nyege Nyege, TURKANA o Paula Tape.

A differenza di quello che pensano molte delle persone che non ci sono mai state, non è affatto il caos: l’atmosfera è sia quella del party hard che del relax on the beach: euforia e chilling, presabene e svacco, cassa dritta o groove si alternano mentre si rimbalza tutto sommato abbastanza agevolmente da uno stage all’altro. Lungo il tragitto godetevi la carrellata di graffiti del parco e datevi una rinfrescata alle docce nebulizzanti – speriamo sempre presenti. Ah, tenete a mente che se vedete un fotografo immortalarvi nella coloratissima fauna delle party people potreste essere di fronte all’obiettivo di…Oliviero Toscani! [Ebbene sì, a questo LINK trovate le sue foto dell’anno scorso]