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Come back to museumS (?!)

La cultura a Milano riparte dal 26 aprile

Scritto da Giada Biaggi il 20 aprile 2021

Kings, "Dancing30" - ora in mostra da ViaSaterna.

Che per molti italian* il 26 aprile non sia un po’ il nuovo 25 aprile? Forse, sì. Certo mancheranno aitanti soldati americani con le gomme da masticare per strada, vabbè dai ci siamo capit*.   Il governo ha annunciato che dal 26 aprile per le regioni in zona gialla (tra cui la Lombardia) i musei, i cinema e i teatri potranno riaprire. In questa strana partita di UNO con la nostra libertà personale; tra meno di una settimana potremo tirare un bel sospiro di sollievo e tirare un bel +4 o, anzi, ballare il tip-tap come Elio a LOL mentre entriamo nel bookshop di un museo. Durante la conferenza stampa tenutasi qualche giorno fa Mario Draghi ha escluso – se facciamo i brav* – il rischio di un’eventuale richiusura dei luoghi della cultura: “Se i comportamenti saranno corretti, la probabilità che si debba tornare indietro sulle riaperture è molto bassa”.  In attesa di potere limonare nuovamente al cinema come ai vecchi tempi; vi consigliamo le migliori mostre in galleria  che potrete vedere in questi giorni su appuntamento – attualmente vi ricordiamo che a essere chiuse sono le grandi fondazioni (Prada, Hangar Triennale…) e i musei statali come quello del Novecento, il PAC o Palazzo reale. Non tutte le grandi istituzioni pubbliche e private milanesi hanno ancora ufficializzato l’apertura sui loro canali; in maniera aleatoria possiamo dire che da maggio in poi la situazione dovrebbe tornare alla normalità; per sublimarsi in un’estate esplosiva sul versante allestitivo.  L’art-news del momento è sicuramente quella di Hangar Bicocca che ha annunciato la mostra personale di Maurizio Cattelan “Breath Ghost Blind” – con lavori inediti e site specific dell’Artista che avrà luogo dal 15 giugno.

In questa strana partita di UNO con la nostra libertà personale; tra meno di una settimana potremo tirare un bel sospiro di sollievo e lanciare un bel +4 o ballare il tip-tap come Elio a LOL mentre entriamo nel bookshop  di un museo.

In questi giorni, dicevamo che avremmo scritto, potrete vedere delle interessanti mostre nelle gallerie della nostra città. La mia top 3 è la seguente: 1) Corita Kent alla Kaufmann Repetto: una suora che ha spaccato nella pop art senza droga e senza #MeToo; 2) Il duo di artisti giovani, italiani ma London-Based Kings in Via Saterna: una mostra che parte dal concept di un club abbandonato verso una poetica archeologia del presente e oltre; 3) Monica Bovincini in Via della Spiga 48: rebranding artsy del quadrilatero della moda a opera della Galleria Raffaella Cortese e della Massimo Minnini. Dai radical-chic ai tik-tokers l’arte contemporanea non è mai stata così aperta alla reinvenzione esperienziale. E grazie a questo vuoto estetico-pandemico che ci è stato imposto, rimpareremo ad apprezzare la bellezza dei cubi bianchi nei quartieri della nostra città e a non darla per scontata. Insomma, “Waiting for Cattelan” is the new “Waiting for Godot” – perchè alla fine si tratta sempre di attesa, morte, nebbia e nuovi inizi.