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Farout 2025. Tra corpi e visioni lontane

Al grido di: “Making Kin” il festival raccoglie e intreccia le diverse declinazioni della performance contemporanea

Scritto da Francesca Rigato il 29 settembre 2025
Aggiornato il 1 ottobre 2025

Wen Liu, Uncanny Reverie

Making Kin. Fare parentele, non popolazioni è il titolo del volume curato da Adele E. Clarke e Donna Haraway, e Farout 2025 ne traduce le idee in pratiche performative concrete, invitando artistə che hanno fatto del corpo il mezzo per esplorare e costruire nuove forme di comunità e alleanza, aprendosi soprattutto al non umano. In questa rinnovata “alleanza dei corpi” non si riscopre solo una presenza politica, attiva, che agisce – idea già cara al Living Theatre – ma si ritrova il passato per proiettarsi verso un futuro inedito, abitato da nuove forme. A Base Milano, dal 9 ottobre al 22 novembre 2025, il Festival si presenta come una bottega sui nuovi linguaggi del performativo, capace di costruire connessioni inattese tra arti diverse e di tentare veri e propri salti di senso. Sempre più la performance si spinge un po’ più in là del confine, oltre l’atteso. Parte da basi solide, certo — da anni di interrogativi sul corpo — ma, come mostra il programma di Farout, fitto e articolato, lə artistə assumono ciò che del corpo si conosce per esplorarlo in direzioni altre.

Marcin Dudek, _NLD_, 2025. Detail I. Copyright the artist. Courtesy OOF Gallery

Sin dalla preview ci troviamo immersə in una meteorologia drammaturgica di perturbazioni e corpi a pezzi con Silvia Calderoni e Ilenia Caleo che portano in scena Temporale {a lesbian tragedy}, il 4 e 5 ottobre. Anche la coreografa danese Mette Ingvartsen, con Manual Focus (10 e 11 ottobre), strania la fisicità e la espone sotto una luce multiforme e mutevole, chiedendosi: cosa conteniamo dentro di noi? È la stessa domanda che si pone Giorgia Ohanesian Nardin, che in Whatever I am / let it be seen (11 ottobre) fa del performer un tramite verso un altrove invisibile fuori e dentro sé stessə. E ancora, l’11 ottobre, l’immancabile festa di Le Cannibale, con Romare ed Enea Pascal (Ivreatronic), portavoce del “ballo come atto politico”, per dirla à la Cosmo, sposta l’attenzione sul pubblico, su chi fruisce fuori dal palco.

Un’altra declinazione del corpo si fa strada al Festival e diverse domande aleggiano — sul maschile, sul femminile, sull’esclusione — animando altrə artistə: Marte Sterud e Ann-Christin Kongsness con Butch Tribute (12 ottobre), Diana Anselmo con Je Vous Aime (12 ottobre) e il Collettivo Amigdala con KIN (16 novembre), una vera e propria assemblea che si interroga su “come resistono insieme le donne oggi?”. E forse una risposta è proprio nell’ibridazione delle arti, un connubio sempre più irriconoscibile, fluido: come in Canto Primo (18 novembre), progetto di gruppo nanou con la band OvO, e in BLEAH!!! (20 novembre), nuova collaborazione tra la coreografa e danzatrice Annamaria Ajmone e la musicista Laura Agnusdei, progetti in cui la danza e la musica, i corpi e i suoni si risemantizzano in un unico concetto. 

A Farout il presente, ciò che già si conosce, non basta più: occorre cercare altri mondi, altre parole, per costruire nuovi linguaggi, nuove parentele. E chi meglio di artistə liberə sul palco da gabbie sociali e schemi di comportamento può immaginare un futuro lontano… far, far out?

 

Il programma completo degli eventi di FAROUT 2025

Oltre alla programmazione presente a Base Milano di Farout fanno parte il festival diffuso Cavalcavia, che invade la città con progetti site-specific e la mostra RESILENCE. Future Soundscapes & Affect Mining in Urban Ecosystems, dal 10 al 21 ottobre, che intreccia installazioni e performance dal vivo.
4 e 5 ottobre
PREVIEW: ore 19:30 in scena Temporale {a lesbian tragedy} di Silvia Calderoni e Ilenia Caleo.
9 ottobre
OPENING NIGHT: ore 18:30 Cosmic Prelude, a cui segue alle 19:00 l’apertura dell’installazione
Resilence, Exhibit Vernissage, alle 20 Courtyard djset di w/ Tribadelica & isciān e alle 21.30 il concerto FORCE IS PRESENT di Brigitta Muntendorf, compositrice che intreccia elettronica e intelligenza artificiale: nelle sue opere elimina l’umano dal processo creativo, ma dimostra come esso resti imprescindibile nell’esperienza estetica.
10 ottobre
dalle 18:00 alle 21:00 ogni 30 minuti verrà presentata l’installazione immersiva di Basel Zaraa
What Will We Do Without Exile? che interroga la tragedia contemporanea che si consuma quotidianamente sotto i nostri occhi, offrendo la prospettiva di chi, nella resistenza, riesce ancora a immaginare la libertà. Alle 21.30 segue Manual Focus della coreografa danese Mette Ingvartsen.
11 ottobre
dalle 16:00 alle 19:00 si ripete l’installazione immersiva
What Will We Do Without Exile? Alle 20:30 avviene il debutto milanese di Whatever I am / let it be seen di Giorgia Ohanesian Nardin. Alle 22.30 si ripete Manual Focus della coreografa danese Mette Ingvartsen. Alle 23:00 la serata si conclude con Le Cannibale. Ospiti della serata: Romare, produttore della scena elettronica, ed Enea Pascal, co-fondatore del collettivo Ivreatronic.
12 ottobre
alle 12:00 (BARONA) Barrio’s Forrest di Rafael Candela, mentre a BASE alle 16:00 e alle 18:00 Je Vous Aime di Diana Anselmo. Alle 17:00 e alle 21:00 Butch Tribute delle coreografe norvegesi Marte Sterud e Ann-Christin Kongsness. Mentre dalle 18:00 alle 21:00 si ripete What Will We Do Without Exile? di Basel Zaraa. Alle 17 (CHIESA ROSSA) lo spettacolo Darkness Picnic di DOM.
16 ottobre
alle 21:00 il dj set
Jail Time Records in collision with A Creativity Revival — Moleskine Foundation.
18 ottobre
alle 16:00 e alle 18:30 (GIAMBELLINO) la walk perfomance
El Viaje di Cardellini | Gonzalez. Alle 18.30 (STADERA) Rafael Candela con Forrest.
19 ottobre
alle 16:00 e alle 18:30 (GIAMBELLINO) si ripete la walk perfomance
El Viaje di Cardellini | Gonzalez.
21 ottobre
alle 19:30
MAJA Y BASTARDA di Laila Tafur, che dal folklore del flamenco approda alla sperimentazione più contemporanea.
23 ottobre
alle 18:00
(ISTITUTO CERVANTES, MI) Coser y Contar di Laila Tafur con Rafael Sánchez-Mateos Paniagua.
1 novembre
alle 17:00 e alle 19:00
Ritual III Whisper di Alos.
7 novembre
alle 19:00, alle 20:00 e alle 21:00
DAMMI I BRIVIDI MA NON PER LA PAURA di Industria Indipendente.
8 novembre
alle 16:00
Serenata Lesbica di Sara Leghissa & Taquitojocoque.
12 novembre
alle 20:00 e alle 21:00 (ARMANI/SILOS) un’altra performance di Industria Indipendente dal titolo
Partiture per andare oltre I.
16 novembre
alle 18.30 e alle 21.00
KIN del Collettivo Amigdala.
18 novembre
alle 18.30 e alle 21.00
Canto Primo, progetto di gruppo nanou e della band OvO, fondata da Stefania Pedretti e Bruno Dorella.
20 novembre
alle 18.30 e alle 21.00
BLEAH!!! collaborazione tra la coreografa e danzatrice Annamaria Ajmone e la musicista Laura Agnusdei.
22 novembre
alle 18.30 e alle 21.00 X /per/ di Olimpia Fortuni e Katatonic Silentio, che mette in scena la tensione tra antico e contemporaneo, tra ciò che è stato e ciò che è.