Claudio ci ha lasciato. Chi non conosce il suo nome non ha mai varcato la soglia di un club, non ha mai provato l’adrenalina che sale quando due dischi si miscelano alla perfezione, non ha mai provato l’ebrezza eterea di tornare a casa con il sole già alto, non si è mai risvegliato con la voglia di riascoltare musica e ballare, e ascoltare musica e ballare ancora. Quindi inutile tentare di spiegare chi fosse con una sfilza di tappe della sua carriera, di uscite, remix, etichette e posti in cui ha suonato. Per chi invece sa di cosa stiamo parlando la notizia da sapere è solo una: Claudio ci ha lasciato. Ed è tragico che sia accaduto in questo momento, a un anno esatto dalla chiusura dei locali in tutto il mondo, con un settore schiacciato da un silenzio desertico, perché ci sarebbe stato bisogno anche di tutta la sua esperienza per ripartire.
Noi di ZERO vogliamo ricordarlo e ringrazialo per la sua musica così come per la disponibilità e l’entusiasmo con cui ha sempre aderito e partecipato alle nostre iniziative: che si trattasse di progetti per la Biennale di Venezia, come Notte Italiana, o per averci regalato un set strabiliante in occasione della festa per i 20 anni di ZERO a Roma nel 2018, al Quirinetta, quando ci ha mostrato ancora una volta cosa voglia dire amare la musica, il vinile e come si possa educare e sorprendere l’orecchio del pubblico anche nel bel mezzo di un party. Arrivederci, Maestro. Speriamo che le serrande di tutti i club in cui hai portato la tua bag di dischi, a cominciare dal Goa al quale tanto hai dato, si alzino al più presto per ritrovarsi tutti assieme e ballare in quell’ultima festa che non siamo riusciti a regalarti.