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Bere e mangiare tra San Salvario e il Lingotto

Una pratica ed essenziale guida ai bisogni primari per sopravvivere tra le due zone di Club To Club

Scritto da Pietro Martinetti il 2 novembre 2016
Aggiornato il 8 febbraio 2017

Nell’epoca di Masterchef e della spettacolarizzazione del cibo, la città dei plin, del pinguino di Pepino e del Sansimone è il luogo dove filosofia e business della terra, della cucina e del gusto hanno trovato due interpreti mondiali: Carlo Petrini e Oscar Farinetti. In realtà il padre di Slow Food e l’inventore di Eataly sono due langaroli e come tutti i cunesi di un tempo considerano il capoluogo la terra delle opportunità come i ragazzi di Torino di oggi pensano a New York.
Petrini ha fatto di Torino la sede della sua rivoluzione gentile che ha nel Salone del Gusto i suo stati generali mentre Farinetti ha iniziato dal Lingotto la conquista del mondo con i suoi ipermercati di cibi alti. Se diffondendolo per strade, parchi e palazzi della città, Petrini ha deciso di abbandonare il Lingotto con il recente salone, a Eataly ha appena inaugurato una nuova cantina con cinquemila etichette di vino, duemila birre artigianali e cinquecento categorie di spirit.
Eataly è incastrata tra l’#AbsolutSymposium, quartiere generale di Club To Club, e i padiglioni del Lingotto dove suoneranno le arie del sedicesimo C2C. L’antica fabbrica italiana delle automobili, rivisitata da Renzo Piano, è la grande cattedrale dell’omonimo quartiere del Lingotto: allungandosi su via Nizza, prima della porta del centro della città, la stazione di Porta Nuova, si arriva ai bordi di San Salvario. Lungo via Nizza, tra il Lingotto e San Salvario, si possono sfamare i languori per ogni tasca. Ecco una serie di indirizzi per mappare le cucine nella Torino dell’arte e di ClubToClub.

ZONA LINGOTTO

> CASA VICINA EATALY LINGOTTO
Via Nizza, 224
www.casavicina.com
chiuso domenica sera e il lunedì
011.19506840

Da oltre un secolo la famiglia Vicina tratta la materia prima della cucina piemontesa: giardiniera, gnocchi, agnolotti, farone dissossate. Per questo Oscar Farinetti ha voluto che l’originale di questa locanda si allestisse nella pancia di Eataly.

> OSTERIA DEL F.I.A.T.
Via Giulio Biglieri, 2
sempre aperto
011.6962651

A un passo dal Lingotto, una pittoresca parata di cimeli della piemontesità. Il nome è ovviamente un omaggio ai tempi d’oro della casa automobilistica, ma in realtà è anche un invito: “Fate In Fretta A Tavola”. Il che non significa che la cortesia non sia di casa, qui nessuno ti mette fretta. Tutt’altro: potete fare con calma, ma ricordate che è meglio prenotare e che se arrivate tardi potreste trovare meno scelta nel menu. Nei piatti, la cucina tipica del Piemonte incontra quelli della tradizione operaia: ottime la pasta e fagioli e gli agnolotti del plin, come dessert provate la torta 500. Vi assicuro che quando andrete a pagare vi verrà voglia di tornare anche il giorno dopo.

TRA IL LINGOTTO E SAN SALVARIO

> IL PANE, IL VINO E ALTRE MERAVIGLIE
Piazza Carducci, 167
www.ilpaneilvino.it
0116634468

Dai suoi forni escono pane, pizza e le brioches e si apparecchia per colazione, pranzo, merenda sinoira (momento e termine tipico piemontese a metà tra la merenda e il pasto serale) e cena; comodo per il Lingotto, qualità alta per prezzi modesti.

Largo Saluzzo/Shibuya
Largo Saluzzo/Shibuya

ZONA SAN SALVARIO

> SCANNABUE
Largo Saluzzo, 25 H
www.scannabue.it
sempre aperto
011.6696693

In largo Saluzzo, la piazzetta aulica di San Salvario, diventata nei sabato sera degli ultimi anni più affollata dell’incrocio di Shibuya, Scanna è tradizione piemontese rivisitata e raffinatissima che ospita anche una cantina da somellier. Tonno di coniglio, tartatin di cipolle carammellate con panna acida e la tagliata sono i grandi must.

> ADONIS
Largo Saluzzo, 25 E
www.adoniscreperie.com
011.0769491
Se Torino è una piccola Paris, sempre in Largo Saluzzo, si trovano le crepes che lo provano: in gallette bretoni le soluzioni di ingredienti salati come bottarga di tonno di Marzamemi, crema di fagioli Azuki, ricotte e creme diverse; tra le dolci, soluzioni con confetture, dulce de leche o nutella e banane.

> OSTERIA LE PUTRELLE
www.leputrelle.it
chiuso la domenica sera e il lunedì
Via Valperga Caluso 11
0116599630
Fonduta, tomini, battuta, acciughe: per i forestieri, il menù Torino è il passaporto per il sapore della città.

> PIZZERIA DESSÌ
Via Madama Cristina, 63
www.pizzeriadessi.com
0116687138
Forno a legna per la pizza al tegame e la farinata più storiche della città.

> GINO IL PANINO
Rotonda tra Corso Unità d’Italia e Corso Maroncelli

Di fronte al Museo dell’Auto, è parcheggito il food truck di Gino: la soluzione ideale per l’after della prima ora. La sua bestia, di cui parla Guido Savini nel suo dialogo con Zero, è una leggenda come il dito della Gran Madre: un santo Graal della Notte.

Sempre Largo Saluzzo
Sempre Largo Saluzzo

BERE A SAN SALVARIO

DDR
via Luigi Berthollet, 9
sempre aperto
011.0360383

Che il nome, DDR, non vi inganni: non si tratta di un casermone di cemento armato; dentro non troverete un orribile linoleum e luci al neon sfarfallanti, bensì un arredamento azzeccato, muri poeticamente scrostati e opere d’arte sparse qua e là. Nei cocktail e nel buffet dell’aperitivo riconosci il marchio di qualità della Drogheria e se ti affacci ti accorgi che, più che nella Berlino Est, sembra di essere in piazza Vittorio. Dall’ora dell’aperitivo fino a notte si riempie, e spesso ci trovi i dj set degli artisti locali o di qualche ospite. D’estate il suo dehors offre un ottimo colpo d’occhio sulla bizzara dimensione di San Salvario, tra hipster, creativi, intellettuali presunti o reali, spaccini, barboni e prostitute. Il melting pot del 21esimo secolo.

ENò LIBERO EMPORIO ENOGASTRONOMICO
via Galliari 12
www.enotorino.com
chiuso il lunedì
011.6596031

Se chiedi a Ernesto come va, lui ti risponde con un sorriso: “Non vuole andare male”. Sempre, al punto che mi piace chiederglielo apposta. Il solo sentirglielo ripetere mi mette di buon umore. Da Enò mi piace venire a pranzo, per un’insalata o per il piatto di Pina, che è un assaggio di tutti i sapori della cucina; oppure a cena, perché trovo un menu attento alle esigenze di tutti, anche di chi è vegetariano o intollerante al glutine. Da Enò mi trovo bene quando vengo con i miei amici, con la mia famiglia e anche dopo una serata di bagordi, per trovare conforto nel cibo da strada, con una tiella, una puccia o un frittino. E ogni volta, torno a casa e penso che è proprio così: non vuole andare male.