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House of Ronin arriva in Chinatown

Quattro piani dedicati al Giappone più contemporaneo

quartiere Chinatown

Scritto da La Redazione il 24 gennaio 2022

Foto di House of Ronin

Un progetto di oltre cinque anni, pensato, sviluppato e poi creato con l’idea di portare un Giappone non stereotipato nel cuore di Sarpi. House of Ronin nasce in via Canonica, dopo l’acquisto e le restrutturazione di un palazzo neo liberty che agli inizi del 900 ospitava gli orfanotrofi dei Martinitt e Casa Verdi. Quattro piani che vanno verso il cielo, illiminano di rosso la piazza antistante (coinvolta anch’essa nella riqualificazione), e preparano lo spettatore al viaggio in una Tokyio del futuro. Minimalista ed eccentrico al tempo stesso, geometrico ma smussato, ricco e pomposo, House of Ronin è in primis un sali e scendi di spunti, composizioni, rimandi e contaminazioni tra culture, in un caleidoscopio di influenze ben assestate che agiscono da fil-rouge attraverso tutto il palazzo. Quattro piani ognuno dedicato a un tema, ognuno con un proprio concept, da vivere in verticale come se fosse un’ascesa e un crescendo armonico. Dal Piccolo Ronin al piano terra, il ristorante Robata al primo, il cocktail bar di Madame Cheng’s nell’intermezzo fino ad arrivare al Member’s Club: con una scalinata che ricorda i film di Lynch e fa da Caronte per tutti questi psico ambienti, House of Ronin è il nuovo locale che porta la firma del gruppo Salva Tu Alma, giò conosciuti a Milano per il ristorante Pacifico.

Andando nello specifico. Al piano terra l’ispirazione che vi attende è quella di una Tokyo molto street, più veloce, dinamica, dove passare per un drink al volo e provare piccoli piatti da condividere. Yakitori, crudi, bao e gyoza, mentre si ascolta il dj set curato dai ragazzi di Ultimo Tango, collettivo con la smania per i vinili. Ogni sera dal mercoledì al sabato un ospite diverso, con la propria selezione musicale. Al primo piano invece troviamo il ristorante Robata. Altra atmosfera, molto più rilassata, per un’esperienza gastronomica più affine al fine dining: qui lo chef Gigi Nastri si darà da fare alla griglia, grazie anche alla possibilità di prenotare lo chef’s table che guarda direttamente in cucina. E la cena diventa uno spettacolo da gustare e osservare.

In questa ascesa tra mondi iper connessi al terzo piano troviamo il mondo segreto di Madame Cheng’s, una leggendaria piratessa asiatica, che da il suo nome al cocktail bar di Ronin. Per scoprirlo bisogna attraversare un corridoio che nasconde quattro stanze per il karaoke, ognuna diversa dall’altra: colorate, scintillanti, ma anche composte, eleganti, tutte prenotabili per almeno un’ora e mezza. Passando sempre dall’imponente scala che connette i diversi livelli di Ronin, come in un videogioco anni 80, si arriva all’Arcade, un Members Club a cui si accede solo su invito e dietro membership. L’ambiente è elegante, ricorda qualche circolo privato in qualche parte sperduta d’Inghilterra, ci sono tavoli da gioco, un tavolo da biliardo e un palco dove si alterneranno spettacoli. Un mondo stravagante e ben assemblato, House of Ronin è quel posto che si legge a strati ma che si guarda nel suo insieme.