A Dergano, cinque anni fa, è nato un posto bellissimo. Da una rete informale di quartiere, meglio ancora: da un gruppo eterogeneo di amici e attivisti che trovò una casa in via Livigno, nelle stalle malridotte della villa Hanau, con l’intento di sistemare l’edificio e portare avanti un progetto culturale deciso a fare la differenza nel quartiere, dando voce alle tante comunità che lo attraversano. È il Nuovo Armenia.
La storia dell’associazione comincia dal nome, che omaggia la storica casa di produzione e distribuzione Armenia Films, di Johannes H. Zilelian, fondata nel 1917, che aveva sede nelle stesse zone. A partire dalla suggestione di una storia del cinema inscritta nel quartiere, il gruppo di Gina Films (che produsse quel piccolo capolavoro di Io sto con la sposa, di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry) fondò nel 2016 il “Cinema di Ringhiera”, con cui cominciarono le proiezioni tra i cortili delle case di Dergano/Bovisa. È da quella prima esperienza di un uso dello spazio e del cinema come dialogo tra lingue e culture, che risale la vocazione sociale di rete territoriale e informale, del Nuovo Armenia.
Quando andiamo a parlare con Gina Bruno, attivista del collettivo fondatore del progetto, ci sembra di entrare in un parco. In lontananza si vede la vecchia cascina vestita d’edera e un po’ ammaccata dal tempo. Costeggiamo il giardino passando a fianco alla biglietteria del cinema all’aperto e al grande palco con schermo e proiettore, ci sono le sedie nell’erba bassa e l’orto comune curato dai volontari.
Lo spazio-giardino di Nuova Armenia ha i presupposti della casa e assieme dello spazio pubblico.
Seduti ai tavoli di fronte al bar con il profumo di citronella, un tagliere maestoso e delle birre artigianali, mentre altri volontari preparano la proiezione della serata, Gina ci dice che Nuovo Armenia è uno spazio ibrido. C’è il bar e il cinema, i concerti e gli incontri, si fa cucina e c’è la scuola di lingue dell’associazione Asnada, si fa co-working e si organizzano le brigate solidali, insomma, si fanno attività che traducono le relazioni di cui il quartiere in sostanza vive.
Qui si capisce quanto sia importante pensare contro l’univocità dello spazio, per considerarlo piuttosto come un ambito di possibilità in cui far accadere eventi, situazioni e iniziative, che siano non solo collanti per una rete informale di amicizie e relazioni, ma che siano prodotte in concerto tra tutti. Insomma, lo spazio-giardino di Nuova Armenia, progettato assieme al collettivo Hypereden, ha i presupposti della casa e assieme dello spazio pubblico. L’incompletezza dell’architettura rurale è un invito alla cooperazione e alla coprogettazione, l’elasticità del giardino e degli interni dispone gli spazi alle attività più disparate, dalla cucina ai dibattiti alle lezioni fino all’orticultura. L’intera gestione dell’attività all’aperto, dal bar alle proiezioni fino alla programmazione dei concerti, è realizzata assieme ai numerosissimi volontari, senza i quali – ci dice Gina – Nuovo Armenia non esisterebbe. Insomma, qui ci si riconoscono tutti e per questo collaborano assieme per farlo funzionare. È una propensione allo scambio e allo stare insieme che parte dalle circostanze (e dalle istanze) che si sollevano nel quartiere, e di certo è un colpo inferto alla separazione tra pubblico e privato.
Il cinema come luogo di incontro, confronto e discussione tra le comunità che vivono la città.
Ovviamente, al centro dell’organizzazione e dell’attività del Nuovo Armenia c’è un’importante programmazione cinematografica, che guarda al cinema come luogo di incontro, confronto e discussione tra le comunità che vivono la città. Film in lingua sottotitolati, provenienti dai più importanti festival del mondo e dai paesi delle comunità straniere residenti a Milano, opere come Clash, girato subito dopo la rivoluzione egiziana e ambientato nello spazio claustrofobico di camionetta della polizia, in cui si ritrova una compagine eterogenea tra manifestanti, giornalisti, fratelli musulmani. Un giorno intero per imbastire un dialogo tra le parti e lo svolgersi dei conflitti singolari. Oppure Quo Vadis, Aida?, il primo film a trattare il massacro di Srebrenica, in Jugoslavia. Questi sono solo due dei tanti film del programma, a volte accompagnati dal “Journo Club” – un format di discussione mensile in cui vengono invitati giornalisti attivi all’estero –, o ancora il Cinema per Bimbi, dove ogni bambino è invitato sul palco a discutere del film.
Insomma, si sollecita l’attitudine al dialogo, alle reti informali, alla comprensione e alla compresenza, in sostanza al fare comunità con le culture e le lingue che abitano le porte accanto. Lo sforzo è quello di lavorare contro le narrazioni più estetizzanti delle culture non occidentali, in un senso che, rubando un termine complesso a un peso massimo della letteratura come Antoine Volodine, possiamo dire post-esotico. Nel senso che non si guarda allo stupore rispetto al lontano, al fuori, ma si guarda nelle proprie prossimità, al vicino di casa. Non c’è altro, non c’è altrove, non ci sono altri mondi lontani, perché l’altrove è qui. Ciò che succede ci succede intorno. Rubando un’altra citazione che occorre, “io è un altro”, e questo è sicuramente Nuovo Armenia.
PROGRAMMAZIONE
- Mercoledì 28 luglio, 21:30
CLASH (ESHTEBAK)
Egitto – Mohamed Diab - Giovedì 29 luglio, 21:30
SHIN GODZILLA
Giappone – Hideaki Anno, Shinji Higuchi - Sabato 31 luglio, 21:30
LA CANDIDATA IDEALE
Arabia Saudita – Haifa Al Mansour - Domenica 1 agosto, 21:30
LEVIATHAN
Russia – Andrey Zvyagintsev
____________________________________________________ - Mercoledì 4 agosto, 21:30
LEVIATHAN
Russia – Andrey Zvyagintsev - Giovedì 5 agosto, 21:30
LA CANDIDATA IDEALE
Arabia Saudita – Haifa Al Mansour - Sabato 7 agosto, 21:30
CLASH (ESHTEBAK)
Egitto – Mohamed Diab - Domenica 8 agosto, 21:30
SHIN GODZILLA
Giappone – Hideaki Anno, Shinji Higuchi
____________________________________________________ - Mercoledì 25 agosto, 21:00
COLLECTIVE
Romania – Alexander Nanau - Giovedì 26 agosto, 21:00
IN BETWEEN
Israele – Maysaloun Hamoud - Sabato 28 agosto, 21:00
CORTI DI TERRE DA FILM FESTIVAL
- Domenica 29 agosto, 21:00
KUFID
Italia – Elia Moutammid
____________________________________________________
- Mercoledì 1 settembre, 21:00
KUFID
Italia – Elia Moutammid
- Giovedì 2 settembre, 20:00
COMMEMORAZIONE BERTA+ FILM - Sabato 4 settembre, 21:00
CONCERTO E DANZA INDIANA
Federico Sanesi, Paolino Dalla Porta, Francesca Petrolo - Domenica 5 settembre, 21:00
COLLECTIVE
Romania – Alexander Nanau
____________________________________________________
- Mercoledì 8 settembre
IN BETWEEN
Israele – Maysaloun Hamoud
- Giovedì 9 settembre
COLLECTIVE
Romania – Alexander Nanau
- Sabato 11 settembre
KUFID
Italia – Elia Moutammid (regista in sala)
- Domenica 12 settembre
IN BETWEEN
Israele – Maysaloun Hamoud
____________________________________________________
- Mercoledì 15 settembre
QUO VADIS
Bosnia – Jasmila Žbanić - Giovedì 16 settembre
BURNING: L’AMORE BRUCIA
Cina – Cathy Yan
- Sabato 18 settembre
JOURNO CLUB
- Domenica 19 settembre
RASSEGNA DI CORTI, “LEJOS DE TI, AÚN MÁS ALLÁ”
a cura di Roberto Valdivia
____________________________________________________
- Mercoledì 22 settembre
FESTIVAL IRANIANO - Giovedì 23 settembre
FESTIVAL IRANIANO
- Sabato 25 settembre
FESTIVAL IRANIANO
- Domenica 26 settembre
FESTIVAL IRANIANO
____________________________________________________
- Mercoledì 29 settembre
BURNING: L’AMORE BRUCIA
Cina – Cathy Yan
- Giovedì 30 settembre
QUO VADIS
Bosnia – Jasmila Žbanić
- Domenica 3 ottobre
YEMEN DESPITE THE WAR
Yemen – Laura Silvia Battaglia
____________________________________________________
Ogni Venerdì c’è il Cinema per Bimbi.