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Il museo dei bambini al Pilastro sorgerà su un’area verde e si chiamerà Futura

Scritto da Salvatore Papa il 26 novembre 2025

Si apre al Pilastro, nel parco Mauro Mitilini, Andrea Moneta, Otello Stefanini, in prossimità della Biblioteca Spina e della Casa Gialla e di quella che sarà una fermata della linea rossa del tram, il cantiere che porterà alla nascita del Museo delle bambine e dei bambini di Bologna. Si chiamerà Futura, nome che richiama la celebre canzone di Lucio Dalla e che è stato selezionato da bambini e bambine attraverso un contest promosso dal Comune di Bologna. L’intervento costerà 6.355.599,50 euro e sarà finanziato dai Fondi dei Piani Urbani Integrati (PUI-nazionali) per 5.555.599,50 euro e con fondi del Bilancio Comunale per 800.000 euro.

I lavori dovrebbero concludersi a fine marzo 2027 con collaudo dell’opera a settembre 2027. 

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Il Museo, che vorrebbe essere “un attrattore a livello nazionale, capace di riqualificare un’area inserendola nei luoghi di interesse turistico e educativo per le scuole e le famiglie”, troverà collocazione in un nuovo edificio di 1.500 mq, disposto su 3 piani tra spazi flessibili, laboratori, atelier creativi, palestra sensoriale, orti didattici, una caffetteria, giardino pensile e aree gioco all’aperto fra cui un tetto verde accessibile per le attività laboratoriali. L’obiettivo dichiarato è far vivere ai bambini un’esperienza in continuità tra interno ed esterno, imparando a rispettare la natura, a conoscere piante, orti e biodiversità.

Il progetto, vincitore del concorso internazionale bandito dal Comune, è firmato dallo studio Aut Aut Architettura, che ha concepito un edificio “a basso impatto ambientale”, realizzato in legno X‑LAM, con forte attenzione a sostenibilità, materiali naturali e integrazione con il contesto urbano e verde. Il Museo sorgerà però su un’area verde collocata tra la Biblioteca Spina e la Casa Gialla rendendo necessario l’abbattimento di quattro platani e lo spostamento di 9 alberi. Saranno invece 38 i nuovi alberi piantati. 

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Il Documento di Indirizzo alla Progettazione (DIP) specificava che sarebbe stato preferibile occupare l’area asfaltata già presente, con l’obiettivo di ridurre al minimo il consumo di suolo. La versione attuale del progetto mostra però un’interpretazione diversa: per compensare la permeabilità persa, alcune aree asfaltate vengono rimosse e sostituite con percorsi drenanti, mentre, come già detto, l’edificio invade porzioni di parco che al momento sono verdi. 

A supporto della progettazione, la Fondazione IU Rusconi Ghigi ha in una prima fase raccolto le osservazioni emerse in nel percorso partecipativo e confluite nel documento di indirizzo alla progettazione, al momento è invece impegnata nel tentativo di co-progettare con le realtà del Pilastro attività e contenuti culturali, educativi e didattici.