Maria Luisa Pacelli non sarà più la direttrice della Pinacoteca Nazionale di Bologna. A renderlo noto è stato il nuovo Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha comunicato la volontà di indire un nuovo bando di selezione alla scadenza del contratto. Non un vero e proprio licenziamento, quindi, ma un cambio di direzione per chiare ragioni politiche.
Maria Luisa Pacelli era, infatti, stata nominata direttrice nel 2020 dall’allora ministro Dario Franceschini. La stessa sorte toccherà anche a Mario Epifani, alla guida di Palazzo Reale di Napoli, Annamaria Mauro del Museo Nazionale di Matera e Stéphane Verger del Museo Nazionale Romano, anche loro scelti da Franceschini.
Complessivamente, si prevede l’assegnazione di ben ventuno nuovi incarichi dirigenziali, segnando il più imponente turnover della gestione museale mai registrato sotto il governo Meloni.
Sono previsti, infatti, cambiamenti anche ai vertici di quattro musei di primo piano: i Musei Reali di Torino, la Galleria dell’Accademia di Firenze e i Musei del Bargello (ora uniti in un’unica gestione), il Parco Archeologico del Colosseo e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Questi istituti sono attualmente guidati da mesi in regime di direzione ad interim da Mario Turetta, Massimo Osanna, Alfonsina Russo e nuovamente Osanna, rispettivamente. Anche il Complesso della Pilotta di Parma, affidato temporaneamente a Stefano L’Occaso dopo il passaggio dell’ex direttore Simone Verde agli Uffizi, sarà oggetto di un nuovo bando.
A questi si aggiungeranno i bandi per una serie di istituti autonomi di recente istituzione, frutto della riforma Sangiuliano, tra cui i Musei Nazionali di Ferrara e di Lucca, le Ville Monumentali della Tuscia, i Musei Nazionali del Vomero, i Musei e i Parchi Archeologici di Capri, il Castello Svevo di Bari, il Pantheon e Castel Sant’Angelo.