Ad could not be loaded.

Il nuovo quartiere Green Soul e il nuovo studentato green in via Don Minzoni

quartiere Porto

Scritto da Salvatore Papa il 28 settembre 2024
Aggiornato il 29 settembre 2024

Energy e nature positive, sostenibile, resiliente, comunitario, innovativo, impatto zero: le formule della retorica green ci sono tutte. Si può quindi dare il via alla cessione ai privati di parte del patrimonio pubblico: ovvero un pezzo consistente di Scalo Ravone-Prati, quello che guarda via Pietro Burgatti e che apparteneva al Gruppo Ferrovie dello Stato – un’altra parte è stata acquisita dal Comune di Bologna per farne il Distretto Ravone – e il Palazzo Aiuto Materno tra le vie Don Minzoni, del Porto e Rosselli, edificio storico dismesso di proprietà pubblica (ASP Città di Bologna). Nel primo caso sorgerà un vero e proprio quartiere chiamato Green Soul costruito dalla società immobiliare Nhood Services Italy (la stessa che trasformerà tra mille critiche lo spazio pubblico di Piazzale Loreto a Milano); nel secondo lo studentato Molo Bolo della società Life NV (Living in Funky Environments NV).

Entrambi i progetti – da realizzare entro il 2026 – sono stati selezionati all’interno del concorso internazionale Reinventing Cities, lanciato – si legge – “per trasformare aree inutilizzate e collaborare con il privato per sviluppare progetti urbani innovativi sul piano ambientale e adatti alle esigenze delle comunità locali, per uno sviluppo urbano sostenibile ed equo”.

GREEN SOUL

Green Soul, progetto del valore di circa 120 milioni euro che include la compravendita dell’area di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato, vede anche la collaborazione con Arup Italia Srl nel ruolo di architetto-urbanista e Politecnico di Milano nel ruolo di “esperto ambientale” ed Emil Banca come partner finanziario. Si tratta di 31.000 mq a destinazione residenziale e 2.500 mq destinati a esercizi commerciali, hotel/b&b e uffici. Quindi – come scrivono – “abitazioni “green” destinate a giovani, nuove famiglie, nomadi digitali e studenti universitari”, di cui sottolinea il Comune circa 270 appartamenti accessibili per i giovani e le neo-coppie e circa 110 alloggi di Edilizia Residenziale Sociale, ovvero destinati al ceto medio.

Aggiungono: “Green Soul ambisce a diventare un distretto car-free ed energy positive. Con 43.000 mq di superficie a verde pubblico, 600 alberi, 30.000 mq di superficie permeabile e 2.200 mq di giardino urbano, il paesaggio di Green Soul sarà in sinergia con la comunità “nature-positive”, diventando elemento chiave per la risposta resiliente al cambiamento climatico”.

Non poteva ovviamente mancare un laboratorio per la cittadinanza per progettare con la “comunità”, il Green Soul Hub.

– scorri sulle foto per sfogliare la gallery –

MOLO HUB

Il Palazzo Aiuto Materno tra le vie Don Minzoni, del Porto e Rosselli diventerà invece Molo Bolo, progetto presentato da Life NV (Living in Funky Environments NV): “uno studentato ibrido basato – dichiara Mario Fancello, Amministratore Delegato – sui valori di inclusione sociale, accessibilità economica per la fascia media della popolazione, di sostenibilità, flessibilità, di condivisione e bellezza”.

Parliamo di 5 piani fuori terra oltre ad un interrato e ad un sottotetto, per un totale di circa 10.800 mq di superficie lorda: “Un complesso CPB (Carbon Positive Building) – si legge – dove patrimonio e innovazione, residenti e comunità locale coesistono all’interno di un palazzo storico. Le attività che animano Molo Bolo sono organizzate intorno a una corte rinaturalizzata, mentre gli spazi pubblici al piano terra arricchiscono la vita del quartiere, contribuendo a una maggiore connessione con la comunità circostante”.

“Consapevoli di opzioni di valorizzazione dell’immobile che potevano essere più remunerative – riconosce Stefano Brugnara, amministratore unico di ASP Città di Bologna che ha ceduto il diritto di superficie a Life NV per 99 ani – abbiamo ritenuto naturale rimanere coerenti con il nostro compito di azienda pubblica che ha lo scopo di promuovere il benessere collettivo. Lo abbiamo fatto dando l’opportunità di trasformare questo bene in un valore pubblico da mettere a sistema, non da ultimo con l’obiettivo di dare una parziale ma significativa risposta al bisogno sempre crescente di abitazioni a condizioni vantaggiose per gli studenti universitari ponendo come condizione la previsione di almeno un alloggio su tre a tariffe agevolate Anche se ASP non avrà un ruolo nella futura gestione dell’immobile, si tratta comunque di disposizioni in linea con la nostra missione e con i principi che ispirano la nostra attività”.

Un bel salto carpiato.

– scorri sulle foto per sfogliare la gallery –