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JägerMusic Lab: la magia del suono

Scovare i nuovi talenti di musica elettronica (e non solo)

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 17 settembre 2019

“Quando la musica non è più musica ma diventa magia. Magia portami via”. La musica è magia lo diceva anche Franchino, con la sua voce resa metallica da un vocoder e oggi osannato e condiviso con euforia sui social anche da chi non è mai andato a ballare. “Fammi sognare”.

A quella stessa magia forse fanno riferimento anche i Daft Punk in un’intervista per Pitchfork parlando di “Random Access Memories”, della loro performance al Coachella e dell’alone di mistero che si cela dietro quei caschi da robot. Ha detto Thomas Bangalter:
“When you know how a magic trick is done, it’s so depressing. We focus on the illusion because giving away how it’s done instantly shuts down the sense of excitement and innocence”.
“Technology has made music accessible in a philosophically interesting way, which is great”, says Bangalter talking about the proliferation of home recording and the laptop studio. “But on the other hand, when everybody has the ability to make magic, it’s like there’s no more magic, if the audience can just do it themselves, why are they going to bother?”

Ma quella capacità di creare musica e trasformarla in magia è una cosa che chi compone pezzi da dancefloor continuerà a ricercare. Ma mica tutti quelli che smanettano con un software hanno questa dote: in molti casi è sì una virtù innata, in altri è un percorso, un’attitudine da coltivare e una passione da far crescere. Ed è proprio qui che si inserisce JägerMusic Lab, una scuola intensiva nata dall’incontro tra Alex e Nello aka ReLoud, la loro Mat Academy e l’amaro tedesco della Foresta Nera.

“Quando la musica non è più musica e diventa magia. Magia portami via. Fammi sognare”

Due persone dal percorso professionale diverso accomunate però dalla passione per la musica e per il clubbing, che hanno avuto sempre un ruolo importante nella loro vita. Tant’è che arrivano a partecipare a Top Dj, il talent show televisivo di SKY.

ReLoud & Mat Academy

La loro storia nasce dietro i banchi delle scuole superiori 27 anni fa, quando scoprono entrambi di amare la musica. Così iniziano a sperimentare l’uso dei primi software musicali come ReBirth, da cui prende spunto il loro nome da dj/producer. Le prime release si piazzano subito in alto in classifiche importanti come UK Club Chart, Cool Cuts e Buzz Chart, poi arriva il supporto di nomi noti come, tra gli altri, Marco Carola, Groove Armada e Benni Benassi, fino alle collaborazioni con Jungle Brothers e i remix per cantanti italiani come Vasco, Jovanotti e Mengoni.
La partecipazione a Top Dj non fa altro che aumentare la loro visibilità e credibilità. Così molti aspiranti producer iniziano a intasare le chat dei social (e non solo) dei ReLoud chiedendo consigli, trucchi, suggerimenti tecnici sulla produzione musicale.

A questo punto entra in gioco la loro visione lavorativa extra-musicale (Alex era manager presso un’importante azienda multinazionale, Nello responsabile di una società finanziaria) e nasce MAT Academy: un’accademia on-line che permette a ogni studente di seguire i corsi ovunque si trovi. Il nome MAT sta per M = Music, A = Academy, T= Talent Pool. Oltre alla classica scuola hanno inventato un talent pool musicale per gli studenti: i lavori migliori vengono selezionati e proposti alle label partner. Questi due aspetti, il fatto di essere on-line e un contatto diretto con le etichette sono stati determinanti per rendere la scuola tra le più importanti accademie a livello globale (la MAT Academy è in lingua italiana, inglese, spagnola).

L’incontro con Jägermeister non è avvenuto nella Foresta Nera, ma negli uffici di Campari a Milano. Qui Alex e Nello hanno presentato l’idea del LAB che avevano in mente, ovvero offrire una sorta di borsa di studio per i producer della MAT più meritevoli, che dopo una selezione avrebbero vinto una full immersion di produzione di 10 giorni a Berlino, e tra essi eleggerne uno da lanciare nel mondo dell’elettronica e del clubbing. Per fare tutto questo serviva un partner e l’amaro della Foresta Nera ha subito sposato l’idea portando alla luce JägerMusic Lab, che quest’anno celebra tre anni.

JägerMusic Lab

JägerMusic Lab fin dal suo inizio parte da una fase di recruitment e poi tra tutte le candidature inviate, attraverso un’audizione davanti a una giuria, vengono selezionati i dieci più meritevoli. Tra i giurati quest’anno c’erano, oltre ad Alex e Nello, giornalisti e addetti al clubbing, anche dj di calibro internazionale come Luca Angelli e Luca Pechino – fondatore e ceo di Reflex Booking insieme a Leonardo Brogi.

Dopo questa selezione i dieci fortunati partono per Berlino, capitale della musica elettronica e del clubbing, dove trascorrono dieci giorni a conoscersi, confrontarsi e perfezionarsi attraverso sessioni intensive di musica tra studio, scoperta di approcci sonori diversi, live e dj set, esami e workshop per la città, tutto con tutor d’eccezione.

I tre migliori poi presentano la loro traccia inedita a una giuria di esperti e il vincitore sarà premiato con un contratto di booking con Reflex Booking, un contratto discografico con una delle etichette partner (Etruria Beat Recordings di Luca Agnelli, Asian Fake e la neo-nata label di casa Mat Academy, Waveskin Records), uno shooting del suo primo video clip. Inoltre, come per le edizioni precedenti, verrà inserito nelle line up dei migliori festival italiani di cui Jäger è partner.

Vediamo chi sono i 10 fortunati che seguiremo nelle puntate del docu-serie di quest’anno, presentato da Ludovica Frasca, e visibili dal 16 settembre.

Doansai – Scrive e produce i suoi brani Nicola Faedi, in arte Doansai, presentandosi come un artista completo. Si avvicina alla musica con la sua band psichedelica anni 80, dove sperimenta voce, chitarra, percussioni e pianoforte. L’artista venticinquenne di Cesena e di professione tecnico informatico durante i suoi live si esibisce con synth e controller con lo scopo di creare una forte interazione con il suo pubblico.

Makai – Sound designer e insegnante di musica elettronica pugliese, e non ultimo certified trainer Ableton, Dario Tatoli per i suoi progetti musicali, oltre ai video con forti elementi di contrasto con i suoni, utilizza la chitarra – core delle sue canzoni – e si esibisce con musicisti, mentre lui si diletta con synth e voce. Ama creare una forte connessione tra le immagini e la musica per mostrare la vera essenza che risiede nel brano.

Boba – Dall’animo grintoso e travolgente, Roberta Lippolis è barese di nascita ma con esperienze di diversi anni a Londra, dove ha approfondito la sua conoscenza di canto jazz, una sua passione fino da quando era bambina. Alla ricerca costante di innovazione e appassionata di avant-pop, è pronta ora a mettersi in gioco durante la residenza berlinese.

Valentini – Già producer dell’artista Enigma, ha remixato il brano “Senso dell’Odio” di Salmo. Oltre ad aver collaborato con dj Molella per un progetto di successo, l’artista di San Benedetto del Tronto si esibisce con dj e live set accompagnato synth e controller.



DJLMP – Ben noto a noi di Zero per le sue serate Take It Easy al Tunnel, progetto diventato anche da poco una label, Fabio Alampi caratterizza i suoi set con un mix di groovy house e disco-funk con un sound in grado di coinvolgere e intrattenere un pubblico eterogeno.



Nickey – Sound engineer, Nicoletta Brundo, originaria di Ragusa ma residente a Milano, è una poli-strumentalista e cantante con formazione e passione per la musica pop. Il suo suono è electro deep ma sta sperimentando contaminazioni techno. I live set sono guidati dalla sua voce, che viene accompagnata da controller e synth.

Shkedul – Andrea Fermiotti, direttamente dalle Dolomiti, di professione ottico e amante della natura, è deciso a dare ancora più consistenza alla sua carriera musicale. Pura anima techno, ha già una sua etichetta e da 11 anni è producer e dj. Si è esibito in diversi club come il Tresor e l’Arena Club di Berlino, il Dude di Milano, l’Epirceri Moderne di Bruxelles, il Petit Bain di Parigi e durante serate com Timeshift a Bologna.

Corgiat – Elettronica e jazz sono le basi della formazione di Giovanni Corgiat, maturata negli anni dopo gli studi classici conseguiti presso il Conservatorio. Ma è grazie al suo suono techno melodico ispirato a Jon Hopkins, Max Cooper, Kiasmos e Johann Johannsson e alle live performance che si è guadagnato di diritto il suo posto allo JägerMusic Lab.

Kassie Afò – Formazione classica al conservatorio, Giulio Tosatti studia batteria, pianoforte e chitarra da autodidatta. Reduce da esperienze a Cuba ed in Senegal, il 28enne di Novara si innamora dei suoni locali facendoli propri, tanto da portarli nei suoi live set e produzioni.



Plastica – Matilde Ferrari ha 22 anni ed è di Verona ma vive a Milano, dove si esibisce come dj alla serata “Linoleum” del Rocket e si diletta come producer per alcuni rapper. Il suo suono rispecchia la sua natura artistica a cui affianca le doti da pianista.


A tutti loro spetterà il compito di interpretare musicalmente il tema “The Sound of Berlin” che quest’anno i ReLoud hanno pensato di sviluppare insieme agli studenti, ma soprattutto insieme ai tutor. Il tema, come dicevamo prima, è raccontato in diverse puntate che sono una sorta di sfide tra i producer.

The Sound of Berlin

L’idea del “The Sound of Berlin” nasce da diversi fattori. Il primo è che da diversi anni Alex e Nello vorrebbero realizzare un progetto di distillazione dei suoni di diverse città del mondo e portarle in musica, creando un filone intitolato “The Sound Of”. Il secondo fattore condizionante è che Berlino è anche una delle città mondiali con il più alto fermento artistico sia musicale che di tutte le altre forme d’arte.
Nel periodo della separazione tra Germania Est ed Ovest, vista l’enorme quantità di militari al controllo del confine, chi viveva a Berlino era esente dal servizio militare e questo ha portato a una grossa concentrazione di artisti che vi si trasferivano e che sarebbero restati a viverci anche dopo la caduta del muro, così da avere ancora oggi un’enorme quantità di artisti residenti.

Tutto questo per far ardere sempre di più quella fiamma dentro tutti i partecipanti e spingerli a realizzare magie musicali

Campionare live gli elementi della città, ascoltare brani di artisti che si sono ispirati a Berlino o realizzare colonne sonore da abbinare a video che ne hanno tratto ispirazione sono tutti procedimenti su cui si basano i partecipanti per carpire la propria visione della metropoli e trasferirla in musica ed emozioni. I risultati, che vedremo nella docu-serie sottoforma di sfide sono diversi, ma in ognuno è tangibile la carica creativa e anche la malinconia berlinese.

Nella prima puntata della docu-serie i ragazzi sono stati divisi in due gruppi e la sfida era uscire in città, campionare alcuni suoni per poi utilizzarli all’interno di una traccia. A fare da giurato c’era Ilario Alicante, che gira il mondo tra mille gig e ha vissuto per diverso tempo a Berlino.

Esprimere il proprio talento, mettere in gioco la propria creatività e confrontarsi è la base dello JägerMusic Lab come esperienza di crescita musicale e performativa. Le prossime sfide saranno ancora più difficili, per far ardere sempre di più quella fiamma dentro tutti i partecipanti e spingerli a realizzare la magia di cui parlavamo all’inizio.