Che i cocktail ci piacciono così tanto da mandarci fuori orbita, già lo sapevate. Abbiamo fatto, sicuramente come voi, più allunaggi che i sovietici negli anni 60, raggiungendo in una serata pianeti che manco l’Apollo 11. Giocando su questo tema, i ragazzi del Pinch capitanati dall’ammiraglio spaziale Mattia Lissoni ci invitano a scoprire la nuova cocktail list di questa primavera estate ispirati ai pianeti, al cosmo e alla fantascienza. Proprio come i pianeti del sistema solare, i 12 drink del Pinch hanno la propria densità, atmosfera, colore e gradazione specifica. Da Venere, passando per Marte, dopo un rapido giro su Tatooine e Urano, preparatevi al viaggio spaziale più intergalattico della vostra vita. Stando comodamente seduti al bancone del bar del pianeta Pinch.
Si inizia con Sole: un centrifugato di frutta alcolico da bere come se l’avesse ordinato il medico. Di colore rosso fuoco, ricorda le estati passate al mare e il momento della merenda in spiaggia, con succo di frutta e focaccia, ci spiega Mattia. La forza alcolica viene data dal tequila Don Julio Blanco, purea di mango e papaya, zucchero al lampone, lime e dust di paprika dolce. Ci consigliano di sorseggiarlo in costume a tutte le ore.
Marte, come dice il nome stesso, è un drink forzuto e arrogante. Aggressivo e ineducato, ti prende la gola e ci fa a pugni con le sue note secche e speziate. Per palati intrepidi, per voli galattici in picchiata libera. Vuole rappresentare l’universo maschile con mezcal, Campari, liquore al peperoncino, cordiale ai frutti rossi per ingentilire il tutto, pimento bitter per profumare e ring di paprika piccante. Le visioni aliene sono comprese nel prezzo.
Al lato opposto si colloca Venere, che rappresenta l’universo femminile sensuale, profumato e intrigante. Un drink ingannevole, alla vista slavato, molto lieve e delicato, che nasconde invece una struttura più spinta. Dolce, morbido e vellutato grazie allo sciroppo di confetti, al liquore alla salvia e limone e alla spremuta di pompelmo rosa che bilancia il tutto regalando note più citriche.
Vulcano è il drink che ci pace di più: da assumere in caso di inettitudine, per raggirare stati d’ansia perenne, per fomentare tempeste ormonali. Insomma, sempre. Fresco e beverino, ma sostenuto nella sua gradazione con note affumicate di mezcal Peloton de la Muerte, composta di frutti di bosco, nettare d’agave, spremuta di pompelmo rosa, Porto bianco e crusta di pepe rosa. Come l’atmosfera desertica e calda di Vulcano, questo drink mixa i vari ingredienti per un risultato potente ma beverino e rinfrescante.
Si passa in un baleno su Mercurio, il pianeta dall’enorme escursione termica. Infatti questo drink serve a rinfrescarvi durante le giornate di calura estiva che qui sul Naviglio picchiano particolarmente. Un twist sul più classico Bloody Mary dalla gradazione bassa, fresco e speziato: bourbon, whisky scozzese, lime, salsa di pomodori datterini, tabasco chipotle, salsa worchester e sale di sedano. Un buon hangover remedy per le nostre serate importanti.
Finiamo atterrando su Scarif, un drink a metà tra la Piña Colada e un gelato di frutta e liquirizia. Rotondo, morbido, quasi masticabile, con rum, ananas, lemon grass, latte di cocco, succo di guava, zucchero muscovado. Ed è subito Maracaibo.
Grazie a drink divertenti, equilibrati e godibili per ogni palato, il Pinch si conferma il locale che quando parla di mixology sa quello da dire e soprattutto fare. Gioca con ingredienti e preparazioni anche del mondo gastronomico vero e proprio, per mandarci ogni volta in orbita stellare. Menzione speciale anche alla grafica del menu, realizzata da Corrado Garcia, design e layout insieme a Chiara Dehò.
“Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un grande passo per il nostro fegato.”
(Neil “Zero” Armstrong)