L’autunno è arrivato e con lui l’invito per provare la nuova drink list firmata Mattia Lissoni & compagni del Pinch. Come ogni volta si fanno le cose in grande, ci accomodiamo al bancone curiosi di capire dove questa volta si è andati a trovare l’ispirazione per i 12 cocktail che vengono schierati in campo. Unico motto che si segue di volta in volta è “mai prendersi sul serio”, o meglio cercare di dare un volto goliardico a un lavoro che di superficiale e leggero non ha nulla. La drink list infatti è un omaggio al mondo dei cartoon, manga, anime e fumetti, illustrata da Corrado De La Garcia e Philippe Petruska, per una presentazione spiritosa in stile Pinch.
Ogni preparazione porta il nome di un personaggio di questo universo fantastico, ed è studiata per richiamare un particolare dello stesso. Come il Roark Jr, il cattivo dalla pelle gialla nato dalla mente di Frank Miller, con Tequila Espolon, purea di mango, spremuta di limone, sciroppo di zucchero e liquore al peperoncino. Un drink non troppo invasivo, rotondo, dove si bilancia la dolcezza del mango (che omaggia il colore del personaggio) e la piccantezza del peperoncino.
Gli amanti di Miyazaki sapranno riconoscere al volo questo cocktail: Makkuro Kurosake (Corrifuliggine) nasce prendendo spunto dagli omini fuliggine creati dal patron di Studio Ghibli, e guardando Mattia prepararlo capiamo il perché. Cacao amaro e sale nero ricoprono interamente il bicchiere che custodisce un cocktail molto deciso e robusto, a base di mezcal, limone, liquore alle erbe, liquirizia, Fernet Branca, pepe nero, liquore alle ciliegie. Per chi non ha paura di sporcarsi ne delle gradazioni forti.
Jigen non ha certo bisogno di spiegazioni. Il misterioso uomo con la sigaretta di Lupin III al Pinch ha un cocktail tutto suo che ricorda il personaggio di cui porta il nome per l’affumicatura al tabacco che finisce la preparazione. Vermouth tedesco, sciroppo homemade alla birra d’abbazia, decotto di frutti rossi e spezie, whisky giapponese affumicato al tabacco: rotondo seppur deciso con sentori di frutta rossa che smorzano i toni del tabacco. Presentazione impeccabile con una finta sigaretta di cioccolato. Speravo si bevesse anche quella.
Il tempo vola, i drink anche. Passiamo senza esitazioni alle invenzioni di Erik Viola. Come il Cappellaio Matto, che non poteva non essere servito su una tazza da té: spremuta di limone, sciroppo di zucchero, Bulleit bourbon, liquore al chinotto, tè English Breakfast con semi di lino e sesamo tostati, noce moscata. Per tutti i buon non compleanni che la vita ci reserva. D’altronde: “We are all made here”.
Se gli spinaci si potessero bere con il bourbon sicuramente piacerebbero a tutti. Detto fatto, Erik crea il suo Braccio di Ferro con liquore francese alle erbe, citronette homemade al pomodoro e senape, centrifugato di spinaci, soluzione salina, angostura bitter, zucchero e ovviamente il noto whisky. Un cocktail che riempie lo stomaco e ricorda per certi versi un Bloody Mary.
Homer Simpson è l’ultima tappa di questo viaggio nel mondo dei cartoon e prende spunto dalla famosa birra che il cittadino di Springfield ingoiava a fiumi, la Duff Beer. Il bicchiere ricorda infatti la sua latta e la preparazione viene conclusa con top di birra Ichnusa. Forte nota di mezcal Joven stemperata da sciroppo homemade all’artemisia e chiodi di garofano, spremuta di arancia, amaro al chinotto, Boker’s bitter.
Gli altri sei scopriteli voi che #iononbevomolto.