Il programma di Teatro dell’Arte alla Triennale è bello intenso, tanto che si apre con una lectio magistralis di Romeo Castellucci dal titolo marzulliano Vedersi Vedere. La chiuderà lui stesso con Ethica. Natura e origine della mente ispirato nientemeno che a Spinoza.
Come riassumere le 20 tappe dal 22 febbraio al 25 giugno?
Comincia con i catalani Agrupación Señor Serrano e i loro modellini da far invidia a Vespa, si snoda con Jan Fabre che affronta il tempo, con la riflessione sull’armonia della Soundwalk Collective, quella sulla recitazione di Pascale Rambert.
E poi quella sull’immagine e lo spazio di Kinkaleri e Jacopo Benassi, il coreografico Cantico dei Cantici della compagnia di Virgilio Sieni,
la sovrapposizione fra personale e politico nel lavoro di Rabih Mroué sulla guerra in Libano, una trasposizione sarda di Macbeth intitolata Macbettu e tra i tanti altri che sarebbero da nominare c’è Sleep Technique, realizzato da Dewey Dell in collaborazione con Massimo Pupillo degli Zu, poi il collettivo milanese Strasse con il site specific Drive_IN_Barona.
E a giugno, bando agli intellettualismi, i burattini bergamaschi.