In occasione del Milano Pride 2018, Netflix sponsorizzò la fermata della metropolitana Porta Venezia con la campagna “Rainbow is the new black”. La campagna piacque così tanto che, una volta rimossi i cartelli pubblicitari, ATM decise di lasciare l’arcobaleno simbolo della comunità gay, lesbica, bisessuale, transessuale, asessuale, intersessuale, queer e di tutti i milanesi solidali e friendly. Come il sindaco Sala, che definì l’arcobaleno “il colore di Milano” e propose di renderlo permanente a Porta Venezia.
Purtroppo nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 febbraio l’arcobaleno è stato rimosso. Non sono stati i vandali, ma la stessa ATM – che però non aveva informato gli addetti alla comunicazione, come si evince dal tweet qui sotto.
Il “nuovo progetto commerciale che rivitalizzerà la stazione e il quartiere” è una campagna di Nike che prevede una palestra aperta alla città nel mezzanino, oltre appunto alla sponsorizzazione di tutta la stazione.
Un bell’impasse, ne converrete, anche perché l’arcobaleno di Porta Venezia era stato contestato con un picchetto dal Popolo della Famiglia, movimento fondato dal blogger Mario Adinolfi: una provocazione ridicola, certo, ma esplicativa di quanto sia fondamentale l’esistenza di Milano Pride.
Siamo sicuri che la soluzione sia a portata di mano: da un lato la celebre azienda di sport potrebbe decidere di lasciare l’arcobaleno, sfruttando solo i cartelloni pubblicitari; forse la soluzione migliore. Si è parlato anche della possibilità da parte di ATM di spostare l’arcobaleno in un’altra fermata (Palestro?), oppure di farlo diventare itinerante.
I vertici dell’Azienda dei Trasporti Milanesi si pronunceranno oggi pomeriggio, 11 febbraio; attendiamo fiduciosi un finale “orgoglioso”.
Aggiornamento: in effetti Nike ha deciso di non coprire più l’arcobaleno. Ben fatto, anzi “Just do it”.