Il bianco a Milano è preponderante a livello atmosferico: no, niente coltre soffice di neve ma nebbia e un bicchiere di latte rovesciato al posto del cielo. Niente dolcezza perché a Milano anche la dolcezza è aspra, dura, non è amabile, la si ama solo per scelta. Ci si sente sempre un po’ inscatolati perché il cielo è piccolo, si sprofonda dentro Milano e lei ti si richiude sopra con una lastra compatta di bianco bella pesante. Così pesante che in certi giorni, e quest’anno spesso come non capitava da molto, scende fino a terra in muri verticali che sbarrano ogni prospettiva. È una cosa che ti fa capire a fondo la funzione del bavero del cappotto e del passo svelto dei milanesi. È un bianco che assorbe ogni luce, colore o ombra, che entra nella pelle e nelle ossa cambiando l’animo degli esseri umani che lo attraversano, che genera sentimenti e pensieri densi che si sciolgono nel bisogno di bar eleganti, di vita sociale formale, di cultura, mostre, teatri mozzafiato, di circoli. Ogni milanese, reale o adottato, sa che dentro quel bianco duro, si aprono alcove di saperi raffinati, istituzioni, gallerie e vera sperimentazione, che sanno che proprio quando fuori è così respingente, che sanno esprimere il meglio di questa città. Non perdetevi le migliori mostre e gli eventi culturali di inizio anno.
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