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Le fasi dell’elaborazione della quarantena: il protocollo italiano

Un racconto per immagini sottotitolate del primo mese di Coronavirus

Scritto da Nicola Gerundino il 27 marzo 2020
Aggiornato il 30 marzo 2020

Foto di Studio Incendo

Bene o male il primo mese di Corona-quarantena è andato: 30 giorni in cui il mondo come lo conoscevamo è stato messo sottosopra. Siamo partiti dagli eventi e dai luoghi di aggregazione, poi bar e ristoranti, poi i negozi, poi le industrie. Sono rimasti in piedi i servizi essenziali – nelle tre dimensioni produzione-trasporto-vendita al dettaglio – e praticamente possiamo uscire solo sotto casa per una fare la spesa, “scendere il cane” e fare noi due passi – non di corsa, mi raccomando! Abbiamo dato il meglio (poco) e il peggio (tanto) di noi, sia come individui che come popolazione, con comportamenti che possono essere riassunti in alcune fasi ben distinte, paragonabili a quelle dell’elaborazione del lutto teorizzate da Elisabeth Kübler Ross anni or sono: negazione, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione. Vediamole assieme – e scusi tanto dottoressa Ross, sono giorni difficili per tutti…

FASE DEL RAZZISMO
“Cinesi demmerda! Se mangiano pure i pipistrelli!”.

FASE DELLA SPAVALDERIA
“Ma dai è solo un’influenza più forte, i miei anticorpi al Coronavirus gli fanno un culo così! Andiamo a sciare sabato?”.

FASE DELL’ANTIPOLITICA
“Governo demmerda! Non ci stanno capendo un cazzo, sono tutti deficienti, se c’ero io la gestivo meglio!”.

FASE DELLA FUGA DALLA REALTÀ (E DEL PARACULISMO)
“In quarantena impazzisco, chi ve se incula, torno dai mamma che me fa la parmigiana e fuori dalla città faccio come cazzo me pare!”.

FASE DEL PATRIOTTISMO
Abbiamo il migliore sistema sanitario del mondo, #celafaremoooooo, caccia fuori il tricolore di Germania 2006, l’inno più bello di tutti, guarda che posti che c’avemo! (in sottofondo clip emozionale con le immagini delle città d’arte italiane riprese dall’alto da un drone)”.

FASE DELL’ANTIEUROPEISMO (VAGAMENTE ANTIFRANCESE)
“‘Sti coglioni che fanno i raduni coi Puffi e manco c’hanno il bidet!”.

FASE DELL’AUTORITARISMO PRE DITTATORIALE
“Guarda quanta gente che corre! Ci vorrebbe l’esercito per sparagli!”.

FASE DEL COMPLOTTISMO
È un virus fatto nei laboratori cinesi. No, l’hanno fato esplode l’americani che ce l’hanno con noi e la Cina perché avemo firmato “l’accordi della seta”. È colpa delle multinazionali del farmaco. No, i farmaci ce stanno ma non li mettono in vendita. Insomma, #noncielodicono!

Possiamo anche provare a fare una previsione di quello che accadrà nei prossimi mesi, in cui a fatica riusciremo a mettere il muso fuori da casa come prima e dovremo affrontare con la canicola le conseguenze di tutto questo casino: Fase dell’autoritarismo senza se e senza ma: sorveglianza con i droni (passo già compiuto), si cedono i tutti i nostri dati sensibili, parte la tracciabilità via app e l’esercito si fa sempre più largo. Fase del misticismo: i rosari su TV2000 arrivano al 50% di share e Padre Pio scalza Papa Francesco negli indici di gradimento. Fase della Restaurazione: depressione economica, crolla l’EU, arrivo dei colonnelli, ritorno di regni e principati, riabilitazione del principio di infallibilità dell’imperatore. Avevate mica da fare questa estate?