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Le più belle frasi di Osho: un’intervista.

Se mai dovesse essere scritto un manuale sulla viralità e su come creare pagine Facebook di successo, Le più belle frasi di Osho meriterebbe un capitolo a parte. Abbiamo fatto due chiacchiere con il suo ideatore e, ancora oggi, unico gestore: Federico, romano di anni 42.

Scritto da Nicola Gerundino il 9 ottobre 2015
Aggiornato il 23 dicembre 2016

Il suo epitaffio recita “Osho mai nato, mai morto. Ha solo visitato questo pianeta Terra tra l’11 dicembre 1931 e il 19 gennaio 1990″(da Wikipedia). Nel frattempo Osho, al secolo Chandra Mohan Jain, ha fatto in tempo ad avere un’illuminazione mistica, diventare un maestro spirituale con migliaia di fedeli al seguito – prima in India, poi in Oregon – essere riconosciuto come uno dei maggiori collezionisti mondiali di Rolls-Royce (circa 93),

La foto segnaletica di Osho presa dalle autorità di polizia statunitensi
La foto segnaletica di Osho presa dalle autorità di polizia statunitensi
avere problemi giudiziari sia in India che negli Stati Uniti, con capi d’accusa che vanno dal tentato omicidio all’attacco bioterrorista tramite salmonella. Nella sua seconda vita, quella internettiana, Osho si è trasformato in una pagina travolgente – ormai siamo alle soglie dei 200.000 fan – dove si combinano luoghi comuni dell’Italia – e della Roma – di oggi e immagini di repertorio del guru. La formula di questo sottile equilibrio tra ironia e coinvolgimento empatico popolare è nelle mani di Federico, romano, creatore e tuttora unico gestore della pagina. Abbiamo deciso di intervistarlo per cercare di scoprire il segreto de Le più belle frasi di Osho e nella ricerca, abbiamo intanto scoperto che presto Osho lo troverete in libreria e in video.

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Zero: Come ti chiami, dove e quando sei nato?
Federico: Mi chiamo Federico, ho 42 anni e sono – strano ma vero – di Roma.

Come nasce la pagina di Osho? C’è stata una scintilla che ti ha fatto dire: «Ok su questa cosa ci dobbiamo fare una pagina!»?
Diciamo che nasce da una serie di esplosioni cerebrali a catena. C’è di fondo una mia grande passione per le espressioni comuni che investono il quotidiano di tutti, il “brain storming sociale”, il “cazzeggio” con gli amici, una vena creativa e la possibilità della ribalta mediatica offerta dai social network.

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Come sei venuto a conoscenza di Osho? Mi spiego: quando ho visto il primo post è come se la faccia di Osho fosse un déjà-vu, un «Oddio questo dove l’avevo visto?!» e non un «E questo chi è?», ci sono siti, libri, opuscoli che avevi in casa o hai trovato in giro?
Io no, mai visto prima di quel giorno in cui, vedendo girare i link di una pagina seria a lui dedicata, ho pensato: firmare frasi tanto banali quanto sempre di moda con “Le più belle frasi di Osho” fa ride. Ma ho cominciato sul mio profilo senza supporto fotografico. Solo testo e firma. E avevo ragione: faceva ride.

Quando hai capito che la pagina stava veramente decollando?
L’ho capito nel momento un cui ho scoperto che Osho era in realtà un personaggio molto conosciuto e le frasi che gli ho affibbiato erano frasi in cui tutti potevano facilmente riconoscersi, senza distinzione di età, genere o condizione sociale. E se guardi la parodia di un personaggio che conosci, la apprezzi sicuramente di più. Ovvio, devi avere un minimo di senso dell’umorismo.

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Ti capita ogni tanto di vedere i dati e le statistiche della pagina? È una mezza specie di droga come gli indici della borsa o no?
Assolutamente sì. Capita a tutti anche per un post sul proprio profilo personale, figuriamoci su una pagina che è diventata un po’ il tuo palcoscenico dove i like sono gli applausi. Mi ricordo che nelle prime settimane la pagina cresceva di 5000 like al giorno.

Chi realizza le immagini: se solo tu o ti aiuta qualcuno?
Faccio tutto io. Per farle basta solo un motore perfetto: di marca “Ingegno”. Anche a livello grafico non serve chissà quale tecnica. Solo un paio di volte ho fatto qualche ritocco, ma era solo per dare una marcia in più alla battuta, ritocchi palesi come l’aggiunta di un racchettone o di un pallone. Forse se sapessi usare photoshop sarebbe tutto più facile e manovrerei le pose di Osho a mio piacimento. Ma mi sentirei di tradirlo.

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E per le frasi? Sempre tutta farina del tuo sacco o ti capita di usare suggerimenti dei fan della pagina?
Mai fatto. Mi dispiace, sembrerò presuntuoso, ma la filosofia comica che sta dietro quelle frasi è difficile da individuare. E sembra quasi un paradosso visto la banalità di quelle espressioni. Magari fosse facile per tutti, mi farei aiutare sicuramente.

Per quel che riguarda le frasi, all’inizio erano più de luoghi comuni “italo-universali”, poi hai virato sul locale-romano: come mai questo cambiamento?
All’inizio avevo pensato di scrivere frasi che non avessero bisogno di una posa o di un’espressione particolare di Osho. E quindi avevo deciso si usare sempre la stessa foto, il che mi avrebbe semplificato l’esistenza: non l’ho fatto solo per creare un minimo di coerenza tra ogni frase e ogni situazione. Poi ho scoperto un mondo fotografico riferito a Osho e ho deciso di abbinare agli scatti le espressioni quotidiane che quelle pose suggerivano, nel modo più preciso possibile. E il quotidiano che io interpreto non può che essere romano.

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Secondo te perché questa pagina ha avuto così successo? In fondo di pagine che utilizzano questo cortocircuito icone-dialetto ce n’erano già diverse.
Forse è stata la scelta di Osho, oppure l’aver pescato nella nicchia delle espressioni comuni, quelle che si tramandano di generazione in generazione e non sono così esclusivamente romane.

Qual’è la tua immagine preferita delle tante che hai pubblicato?
Come chiedere a un genitore qual è il proprio figlio preferito! Comunque una mi fa ancora sorridere quando la guardo: è quella in cui Osho dice “Mettimela qui che vojo fa ‘a rovesciata”. Vecchi ricordi di passaggi e tiri in porta in mare.

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Quella che ha avuto più successo di pubblico?
Quello dipende anche molto dal numero dei fan che in quel momento ha la pagina. Ovvio che le prime abbiano molti meno like rispetto alle altre, anche se magari fanno ridere di più. Comunque una che è piaciuta moltissimo e visualizzata da più di un milione di utenti è quella in cui dice “Me porto solo il diario tanto il primo giorno non se fa mai niente”. Aprivano le scuole e il sentiment del momento funziona sempre.

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Farai un libro-raccolta di tutte le immagini?
È già in lavorazione. Ma non ci saranno solo le immagini, ci saranno anche contributi esterni di artisti romani famosi che hanno apprezzato la mia idea.

Quanto tempo ti porta via seguire una pagina del genere?
Poco per la creazione delle immagini. Tantissimo per ciò che riguarda la gestione degli esaltati che si sentono offesi dalla parodia oppure per rispondere ai messaggi privati. Cerco di farlo sempre.

Se dovessi passare 24 ore a Roma con Osho che faresti e dove lo porteresti?
Lo porterei in giro per fargli vivere tutte quelle situazioni nelle quali ha (inconsapevolmente) pronunciato le parole che avete letto in questi mesi sulle sue foto, che è un po’ quello che sto per fare facendole interpretare da un attore che gli somiglia moltissimo. A quel punto gli direi: «È vero o no che si fossi romano in tutte quelle circostanze avresti detto proprio così?»

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Secondo te a lui sarebbe piaciuta questa pagina, insomma, due risate dall’alto dei cieli se le fa?
Sicuramente sì. basta aver visto un paio di video e aver ascoltato le sue parole per rendersi conto di quanto l’ironia e l’autoironia abbiano fatto parte della sua vita e dei suoi insegnamenti.

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Facebook dà notorietà effettiva? Se Osho andasse in giro per strada in tanti si farebbero una foto con lui, ma a te capita? Se dici che sei il creatore di questa pagina ti credono?
Sì, certo che ci credono. Anche se immaginano un tipo completamente diverso da me, ci credono. E mi è capitato di trovarmi anche in imbarazzo di fronte a lusinghe che di solito sono prerogativa delle star.

Ricevi tanti messaggi sulla pagina? Di che tipo sono?
Di ogni genere. Per la maggior parte si tratta di contributi creativi, ma ci sono tanti complimenti e anche tanti insulti. Ma mi diverto anche con questi ultimi.

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Quindi ne arrivano davvero parecchi di messaggi indignati.
Sì. Tanti. Alcuni stanno veramente fori de capoccia.

Da utente Facebook, su quali pagine ti capita di andare più spesso?
Una come la mia la visiterei spesso.

Fino a quando andrai avanti?
Fin quando non mi renderò conto che la pagina ha stancato. Le forzature non mi piacciono. Tanto le foto, prima o poi, finiranno.

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