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Magenta: immersioni nella musica minimalista

Scritto da La Redazione il 27 maggio 2019

Da martedì 28 maggio parte alle Serre dei Giardini Margherita Magenta, un ciclo di ascolti in quattro parti dedicati alla musica minimalista. Ogni incontro avrà una preview qui su Zero con una piccola playlist e un’introduzione di Gino Dal Soler, curatore della rassegna insieme a Gaspare Caliri. La prima serata avrà come tema “The Wind Over The Barn: Early Minimalism e il Teatro della Musica Eterna”.
Qui qualche parola per arrivare preparati e alcuni brani.

Nel cinquantesimo anno dalla sua uscita non può mancare quello che è stato se non il più bello il più influente dei dischi del minimalismo storico, ossia “A Rainbow In Curved Air” di Terry Riley, da cui rock e psichedelia dell’epoca hanno attinto a piene mani. Ma quasi un decennio prima La Monte Young con il “Trio For Strings” e poco dopo con “The Well Tuned Piano” gettava le basi della sua drone-eternal music, fondando il “Theatre Of Eternal Music” con John Cale, Marian Zazeela Tony Conrad, Terry Jennings ed Angus MacLise. ”Bb Dorian Blues” è un pezzo fondamentale per capire quei giorni cruciali… Sull’altro versante Steve Reich metteva a punto il suo “Phasing” e “Four Organs” rimane a tutt’oggi uno dei suoi capitoli fondamentali. Lo stesso per i cicli evolutivi di Philip Glass a partire dalle “Music With Changing Parts”. Quattro percorsi per introdurre i quattro grandi del minimalismo, ma nondimeno la “Strumming Music” di Charlemagne Palestine è parte fondamentale dell’infinito gioco di quei giorni.

 

Terry RileyA Rainbow in Curved Air

La Monte YoungTrio for Strings

La Monte YoungThe Well-Tuned Piano

Steve ReichFour Organs

Philip GlassMusic with changing parts

Charlemagne PalestineStrumming Music