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Tutto quello che avreste voluto sapere sui mercatini di Natale a Milano

Come non ridursi il 24 dicembre a farsi spennare ai grandi magazzini

Scritto da Marta Fossati il 1 dicembre 2015
Aggiornato il 10 dicembre 2015

Anche quest’anno la decisione è stata presa, una e insindacabile: solo pochi e indispensabili regali. Poi, inesorabilmente, vedi circolare i primi calendari dell’Avvento, quelli con i cioccolatini immangiabili dentro, e realizzi che no, proprio non puoi arrivare a quella cena prenatalizia a mani vuote. Soprattutto perché l’invito termina con un maligno «così ti dò il regalo!!!». E a Natale, si sa, non è che basti presentarsi con una bottiglia raccattata all’ultimo al Carrefour sotto casa, soprattutto se temi che qualcuno ti consegni come minimo un cesto di prodotti pugliesi «che te l’ho comprato apposta a Gallipoli quest’estate». E tu sei lì, con una riconoscibilissima bottiglia del supermercato. Ma questo è solo l’inizio di una lunga catena che si dipana fra parenti e amici. Perché poi non conta tanto il regalo in sé quanto l’averci pensato, il far sentire al ricevente che gli si è dedicato del tempo mentale. Quindi che fare? Una sola soluzione: pianificare un minimo e unire l’utile al dilettevole, in una parola, i MERCATINI NATALIZI. Sì, i famigerati mercatini, che a molti – soprattutto maschi, va detto – causano crisi isteriche che manco l’Ikea il sabato pomeriggio. Ma forse dovete aggiornarvi: non è più necessario immolarsi agli Oh bej! Oh bej!, la scelta si è fatta ampia, potete tranquillamente girare per mercatini (l’utile) approfittando della location anche per divertirvi, mangiare, bere, farvi una cultura (il dilettevole).

Ecco dunque la piccola guida di Zero per orientarsi verso la scelta giusta, dai mercatini alternative-chic-bio-radical a quelli più tradizionali, perché comunque siamo a Milano e gli Oh bej! mica possiamo ignorarli, no?

Partiamo col piede giusto: se non vi va di girovagare esposti alle intemperie, la soluzione ideale è Green Christmas, alla storica Fonderia Napoleonica Eugenia il 12 e 13 dicembre.

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Sito di archeologia industriale di grande fascino, vi farà fare un figurone con chi vi accompagna: è infatti una delle perle di Milano che non tutti conoscono. Qui potrete scegliere tra una miriade di prodotti all’insegna del naturale e sostenibile, dagli abiti agli accessori, passando per prodotti di bellezza e complementi d’arredo. Perfetto per scovare regali che abbiano tutta l’aria di essere stati meditati e cercati a lungo. In caso disponiate di amici o parenti vegani, be’, avete svoltato, potete già portarvi avanti anche con i regali di compleanno. Se non avete fretta prenotate una visita allo spazio museale della Fonderia, vi leverete così anche la soddisfazione di rinfacciare all’amica intellettuale che voi fate shopping intelligente.

Restando in ambito alternative-chic, merita una visita il mercato agricolo della Cascina Cuccagna, che si svolge ogni martedì dalle h. 15:30 alle h. 20:00 e in dicembre, il 15 e il 22, sarà in veste natalizia; qui troverete prodotti enogastronomici di alta qualità e a filiera corta, per confezionare i sempre gettonatissimi cesti regalo. Certo di questi tempi, tra celiachie vere (ma sempre più spesso presunte), veganesimo, intolleranze al lattosio e allergie al vimini (prima o poi arriveranno, meglio premunirsi), dovrete fare lo slalom tra insidie varie, ma con un minimo d’attenzione farete un figurone. E potete pure passare con i vostri acquisti dalla fioreria, dove abbelliranno le vostre creazioni. Finite le compere, rilassatevi con un aperitivo agricolo (inizia alle h. 18:30), una bella bicchierata vi farà scordare i soldi appena spesi e vi metterà addosso un sacco di spirito. Natalizio, ovviamente.

Se pensando ai salami della Cascina Cuccagna vi fosse venuto appetito, non vi resta che trasferirvi verso Crescenzago, al Cargo High & Tech.

cargo

Un po’ fuori mano, ma la gita vale: oltre agli infiniti articoli in vendita al (mega)store, dal 5 all’8 dicembre potrete dare il via ai bagordi festivi grazie al Cargo Street Food Xmas Festival. Hamburger, bombette, gnocco fritto e salumi, cioccolata, alette di pollo, piade, arepas…lo scorso anno, grazie a una tripletta miassa-panzerotto-hamburger annaffiata da un paio di litri di birra, un mio amico rischiò seriamente una sincope “alla Creosoto”. Però tenetevi l’abbuffata per dopo, prima perdetevi nei labirinti del Cargo dove si trova tutto, ma proprio tutto, dal divano di design al gioco da tavolo per gatti, dal coppapasta a forma di trifoglio al vassoio per ipad con porta-mug: per ogni gusto e ogni tasca.

Restando (più o meno) in zona, da segnalare anche il Magazzino76, che ospita Le pulci pettinate – Christmas Edition (12 e 13 dicembre)

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Con una trentina di espositori tra vintage, artigianato, borse, bigiotteria, dischi: parcheggiate eventuali partner brontoloni al furgoncinema, con un bel vin brulè più pane e salame, e sbizzarritevi. Poi recuperateli per l’aperitivo e godetevi insieme un po’ di musica dal vivo.

Però non avete trovato ancora nulla per l’amica che proprio non vuole saperne di vivere nel nuovo millennio. C’è una meta che fa al caso vostro, l’East Market Christmas Edition (12, 13 e 20 dicembre) in via Ventura 14, detto anche “il paradiso del vintage”.

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Qui, tra un dj set e un salto al food truck, non dovrete far altro che sguinzagliarvi alla ricerca di chicche di ogni decennio del secolo scorso, dagli accessori agli abiti ai vinili (che tornano utili anche per lo zio collezionista). Se ci venite in after, la domenica mattina, meglio ancora.

Altro mercatino degno di nota e ispirato ai modelli nordici è quello di Natale Arcobaleno.

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Il 12 e 13 dicembre tra via Lecco e via Panfilo Castaldi, l’evento natalizio dedicato (non solo) alle famiglie arcobaleno, tra canti, brindisi e laboratori. E con un angolo dedicato alla prevenzione, con la possibilità di eseguire gratuitamente un test rapido per l’HIV. In questo caso, come di diceva sopra, un mercatino davvero utile oltre che dilettevole.

E ora manca la strenna per il cugino del quale sapete poco o nulla, ma che vi ha già comprato un irrinunciabile Ganesh di plastica blu… Tentate con il Cavalcavia Bussa, dove si tiene dal 5 all’8 dicembre l’Alter bej, il mercatino “gggiovane” che si pone come scelta alternativa agli Oh bej! Oh bej!.

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Autoproduzioni, pezzi unici, street art, se avrete la pazienza di frugare tra l’inevitabile ciarpame da bancarella, qualcosa salterà fuori. Mal che vada vi consolerete con paninazzi e vin brulè. E già che ci siete concedetevi un giro al vicino Cimitero Monumentale, uno dei luoghi più inquietantemente suggestivi di Milano, soprattutto quando c’è un po’ di nebbia.

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Nel caso in cui proprio non vi riuscisse di visitare i mercatini sopra citati, fatevene una ragione e andate in direzione Fiera Rho, all’Artigiano in fiera (5-13 dicembre),

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un’orgia di manufatti, cibo e vini. Non di grande fascino, ma sempre meglio dei grandi magazzini.
E ora il momento tanto temuto, perché mica avrete pensato di evitarvi i mercatini tradizionali, vero? Potreste sempre volgere la cosa a vostro favore: se ci sono piccoli parenti a cui far doni, offritevi di accompagnarli alla casa di Babbo Natale al Villaggio delle Meraviglie dei Giardini Montanelli

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o alla pista per il pattinaggio su ghiaccio del Darsena Christmas Village,

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e spacciate il tutto come regalo (il tempo è denaro, no?). Al massimo sborserete quei 5 euro per un palloncino di Masha e Orso,

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coloro che hanno scalzato la potentissima Peppa Pig dai cuori dei piccini. E non fatevi fregare, il palloncino della Peppa ve lo devono far pagare di meno.

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Esaurita la sezione bimbi, restano madri/nonne/amici fuori sede che a tutti i costi vogliono essere accompagnati agli Oh bej! Oh bej,

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lo storico mercatino di Sant’Ambrogio (dal 5 all’8 dicembre) che, per l’appunto, un tempo si teneva a (nel senso di date) e in Sant’Ambrogio (nel senso di luogo). Poi l’hanno trasferito nel perimetro intorno al Castello Sforzesco e, oltre a perdere molto del suo appeal, è anche decaduto parecchio dal punto di vista della qualità. Nel 1915 ci andava la sartina a comprare la stufetta per scaldarsi lassù, nell’abbaino dove cuciva, o la fantesca che necessitava di una nuova pentola per il cappone di Natale. O la contessa che desiderava tanto un parasole esotico, così come lo studente che voleva conquistare la crestaia del negozio di fronte regalandole un “firùn” di castagne. Oggi più che altro ci si trovano articoli che nei negozi della vicina Paolo Sarpi troneggiano in ogni vetrina a prezzi pure più bassi, le castagne sono diventate cool e costano di conseguenza, solo la folla è rimasta la stessa, anzi no, è aumentata a dismisura.
Stesso discorso qualitativo per il mercatino che prende vita in Duomo e lungo il Corso

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certo, le bancarelle natalizie sono suggestive, soprattutto la sera, e a ben guardare qualcosa di particolare c’è, ma poi si finisce sempre per rotolare verso il calduccio di H&M e addio…Il consiglio definitivo è: andate a divertirvi ai mercatini alternativi e approfittatene per risolvere la questione Natale quasi senza rendervene conto, gli altri valgono un giro solo per un’occhiata folkloristica senza grandi aspettative. E…tanti auguri!

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