A Roma ormai è un classico, a Milano questa è una seconda edizione dopo un primo grande successo di pubblico nel 2016, e a metà giugno Open House inaugura anche a Torino. Alla gente piace entrare nei luoghi inaccessibili, non c’è niente da fare. Le persone sono disposte a fare file corpose per entrare nelle torri e negli scantinati, nei palazzi sontuosi e negli studi professionali, oppure anche per visitare luoghi normalmente aperti ma con un occhio particolare all’edificio, come per gallerie, università, parchi, È una festa diurna, una due giorni elettrizzante per fruire di punti di vista inconsueti.
Per il weekend del 13 e 14 maggio Open House ci porta alla galleria Lia Rumma, quella specie di enorme ziggurat aperto coraggiosamente in tempi di crisi mentre tutti chiudevano depressi, o a un classico come S.Maria Annunciata a Chiesa Rossa, famosa più che per il suo architetto Muzio grazie ai neon di Dan Flavin (andateci di sera o se piove, però, altrimenti sono palliducci), o in posti della Milano che apre alle comunità come la Casa dell’accoglienza Jannacci, o nella Torre Breda a Piazza della Repubblica, anni 50, o ancora al Collegio di Milano di Zanuso a Famagosta.
Per chi è troppo indeciso tra gli 85 posti della mappa, Open House e Zero hanno costruito insieme un itinerario essenziale:
IL PIRELLONE
Ancora imbattuto per eleganza tra i grattacieli milanesi, nonostante la recente proliferazione, il Pirellone di Giò Ponti merita una visita sempre, anche da chi è già asceso una o più volte: per vedere il restauro, gloria dei tempi del celeste Formigoni, per guardare lo skyline in continuo movimento dell’area Porta Nuova Garibaldi, per godere degli interni da discoteca spaziale dell’ultimo piano.
PALAZZO MELZI D’ERIL
Il palazzo di origine settecentesca, gloria della famiglia Melzi D’Eril, è oggi la sede della Fondazione Cariplo, cioè in questo momento è come Fort Knox imbottito di lingotti d’oro per tutti gli “operatori della cultura” in Italia e in particolare a Milano. Miraggi a parte, è pieno di straordinarie ricchezze per nutrire occhi e spirito.
RIFUGIO ANTIAEREO DI PIAZZA GRANDI
Questo ha aperto da poco, ed è uno di quei posti che appassionano tutti i turisti della memoria: un labirinto in cemento armato sotterraneo, costruito nel 1936 per proteggere gli abitanti della zona XXII marzo dalle bombe. Situato sotto la fontana della piazza, il rifugio poteva ospitare 400 persone in 24 stanze e cunicoli.
BASTARD STORE
Una volta c’era il cinema Istria costruito negli anni 40 da Cavallé. Nel 2007 un bellissimo progetto di riuso di Lorenzo Bini, allora sotto la firma studiometrico insieme a Francesca Murialdo, l’ha trasformato nel Bastard Store, un luogo mitico per gli skaters anche per via della Bastard Bowl sospesa sopra il magazzino
EDIFICIO LUNA
Un po’ un monumento alla malinconia, perché è finito nel 2011 (su progetto di Ruatti Studio) in un momento che doveva segnare la consacrazione di una gentrification già avviata sull’area ex-industriale di Via Ventura, ma in qualche modo ne ha segnato l’inizio della decadenza, dell’abbandono da parte dei primi entusiasti. Le stesse gallerie e studi ospitati all’interno del cortile dell’area Ex-Hyunday cominciano a lasciare. La scritta LUNA era stata recuperata dal luna park delle Varesine, emblema di un’area che stava per subire una trasformazione ben più imponente.
PALAZZO RAI MILANO
Non bisogna mai perdere l’occasione di assaltare la RAI, fosse anche da turisti. Tanto più se è la sciccosissima sede di Corso Sempione, progettata da Giò Ponti prima della guerra. A seguito delle mille modifiche operate nel corso del tempo non è più riconoscibile l’originaria struttura tripartita in corpi per uffici, trasmissioni e teatro, ma l’impronta pontiana resta ancora nei portici e in alcuni indelebili dettagli di qualità.
STUDIO BINOCLE-IL CREMLINO
Il Cremlino a Città studi è un bellissimo palazzo Liberty non valorizzato al meglio (infatti per arrivarci bisogna distogliere lo sguardo da un piazzale-parcheggio orrendo alla base). Fu edificato nel 1924-7 per ospitare l’istituto Giuliana Ronzoni, sede della Facoltà di ricerche chimiche e biomediche. In una delle sue cupole stile soviet sormontate da pinnacoli alberga lo studio Binocle, dello stesso architetto Lorenzo Bini che ha costruito il Bastard, e che ospita a ogni grande evento milanese mostre di notevole interesse.
LA SERENISSIMA
Lo studio Park Associati, di Filippo Pagliani e Michele Rossi, ha affrontato con grande competenza e coraggio il restauro di edifici mitici della stagione più gloriosa dell’architettura milanese, come il Residence Porta Nuova di Zanuso a Via Gioia o, appunto, l’Ex Palazzo Campari, oggi noto come La Serenissima, affacciato su via Turati. Il loro arduo compito è stato quello di trasformare il rivoluzionario palazzo di Eugenio ed Ermenegildo Soncini, costruito negli anni Sessanta in vetro e acciaio, in un edificio a norma e perfettamente vivibile secondo gli standard di risparmio energetico oggi vigenti, dandogli un nuovo involucro e una nuova distribuzione degli spazi interni.
STUDIO MOSAE
La bella sede in un cortile di Brera (via della Moscova 25) di uno studio di architettura e ingegneria.
Il COLIBRI’
Bar, ristorante, caffé letterario, Il colibrì di via Laghetto è uno spazio inusuale e grande punto di ritrovo.