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Propagine

Storie del contagio

Scritto da Piergiorgio Caserini e Andrea Maffi il 17 marzo 2020
Aggiornato il 31 marzo 2020

Illustrazione di Roberto Alfano

A chi ignorava, minimizzava, parlava o scriveva filosoficamente di non ben precisati “Reali”, “influenze stagionali” e “che bello questo silenzio” o “come si respira bene”. Ciao a tutti. Ciao anche a tutti gli altri, quelli che l’avevano capito prima, all’inizio. E anche a chi l’ha sempre saputo, ciao ancora. È pandemia.
Fuori c’è la propaggine del contagio e dentro, in casa, la vista caleidoscopica che offre la finestra sul mondo, dove tutto sembra comunque andare come da tutte le parti, o quanto meno approssimarcisi.

Così nasce Propagine. Con l’idea di raccontare questa geografia petecchiosa, quella che finalmente ci siamo decisi a chiamare pandemia, dopo settimane in cui se ne sentiva il bisogno pressoché in qualunque ambito, sociale, sanitario e soprattutto narrativo. Perché questo Coronavirus chiama in causa tutti, da tutte le parti (e ormai è l’ovunque e non più l’altrove), a raccontare posizioni e situazioni, a esternalizzare e definire storie e diramazioni. Il virus come un tropismo narrativo – alias: come una tensione a cui tutti siamo compartecipi, e che per certi versi non è una situazione nuova. Riconosciamo un mondo che già si segnalava nella crisi climatica e ambientale e che questa volta ci tocca direttamente.

Perché questo Coronavirus chiama in causa tutti, da tutte le parti (e ormai è l’ovunque e non più l’altrove), a raccontare posizioni e situazioni, a esternalizzare e definire storie e diramazioni

Come vuole la Storia, la narrazione è parte di un meccanismo di sopravvivenza. Una tecnica centrale nel definire i rapporti con il mondo, che siano di convivenza o di conflitti. Propagine parte da questo; i racconti sono pensati come tessere di un mosaico che seguono la pandemia di oggi, a partire proprio dall’inizio del 22/02, con tutto ciò che i primi giorni portavano. Sarcasmo, ironia, incredulità, un certo blur.
Nel frattempo, l’immagine si è fatta globale. Ogni tassello ne definisce le differenti lotte, patologie istituzionali e personali, contraddizioni, parossismi, comunità. È un fenomeno che impatta sul quotidiano in tutte le sue accezioni; dalle relazioni amorose, alla spesa, fino al modo di fruire gli eventi in città, e quindi di viverla. Per questo è con ZERO che pubblichiamo i primi racconti, quelli dell’inizio.

È un fenomeno che impatta sul quotidiano in tutte le sue accezioni; dalle relazioni amorose, alla spesa, fino al modo di fruire gli eventi in città, e quindi di viverla

A questo punto Propagine segue il movimento del Coronavirus, prende gli stessi vettori di velocità, che sono poi quelli sociali e tecnologici, dei viaggi e del lavoro, e si apre fuori dai confini della quarantena locale. Copre, connette, diventa una propaggine di un progetto più ampio, Coronatum. Con questo obiettivo apriamo una call for stories (coronatum@protonmail.com): abbiamo amici fidati in giro, qualcuno già risponde da altre nazioni. Apriremo anche presto un Patreon, con il quale intendiamo supportare i futuri collaborator; ci sembra il minimo per chi contribuisce con altre storie, che per quanto simili e diverse sono tutte legate nel presente alle forme dell’immediato futuro. Perché sappiamo che alla fine di quest’Evento le cose non saranno come prima.

Qui sotto tutti i racconti.