Il nome è già (tutto) un programma: Noise and the Possibility of a Future, quattro giorni di incontri, letture, performance. Piccola, ma necessaria premessa, preparatevi: cappotto, sciarpa, ombrello, stivali, se necessario. Il 24 novembre chiude ufficialmente la biennale d’arte, finisce un ciclo, in vista di nuove ripartenze. Non sarà certo la stessa atmosfera frizzante e mondana che ci ha accompagnato con la bella stagione per oltre un mese tra vernissage, eventi collaterali e party vari, ma in questo periodo (testimonianza ne è anche la contestuale Closing Reception alla Chiesa di Santa Maria delle Penitenti e Salon Suisse) tra calli e campielli torna a circolare un po’ di ossigeno, condensando, attorno ai rituali “finissage”, iniziative e occasioni di riflessione profonda sui tempi che stiamo vivendo. Tempi di brusio costante, di feed inarrestabili: foto, notizie, messaggi, cinguiettii, altoparlanti, sirene, motori. Il sonnambulismo uditivo della nostra società potrebbe apparire come una piaga, ma l’artista e ricercatore Warren Neidich, ospite di Zuecca Project con “Rumor to delusion”, ci tiene a ribaltare questa percezione.
Warren Neidich, attento indagatore dei processi cognitivi della collettività, chiude la sua residenza a Venezia con la rassegna “Noise and the Possibility of a Future”, in collaborazione con il Conservatorio di Musica Benedetto Marcello, AplusA gallery e bruno. Se la sua personale negli spazi espositivi della Giudecca, dedicava particolare attenzione all’uso della parola e dell’informazione in un epoca di “post-verità”, in queste quattro giornate il punto di indagine sarà la ricerca di una connotazione positiva del rumore. Lontano dagli stereotipi (tipo quelli su questo articolo, qualche riga più su), cerchiamo di capire quali possano essere i possibili usi propositivi. La programmazione si svolgerà in diverse location, partendo dal 20 novembre al Conservatorio Benedetto Marcello con un’intera mattinata di letture ed esecuzioni dal vivo. “Scoring the tweets” vedrà la trasposizione su pentagramma di 194 tweet del presidente Trump legati al mondo delle fake news suonata dal vivo da cinque musicisti, nel pomeriggio Giovanni Mancuso sarà alle prese con un piano che si scorda e riaccorda in “Composition for Piano Tuners“.
Il 21 novembre alla galleria AplusA si terrà un workshop privato “Performing the statisticon Diagram”, curato da Ilaria Margherita Mannoni, il cui risultato verrà reso pubblico alle 17.30. Si continua la sera del 22 novembre alla libreria bruno con la presentazione del libro “The Glossary of Cognitive Activism” edito da Archive Books, che rappresenta la summa della ricerca artistica e accademica dell’artista americano, neurologo che dai primi anni ’90 rappresenta un punto di congiunzione tra il mondo scientifico e quello dell’arte contemporanea, indagando il rapporto tra i processi culturali e il funzionamento dei pensieri, delle emozioni, della creatività nel nostro cervello. La sera del 23 il Zuecca Project Space, ospita due performance: maschere, letture ad occhi bendati e molto rumore.