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Resistere a Milano: Il Circolo ARCI Bellezza

Una conversazione con chi ancora spinge sottoboschi in una Porta Romana che non smette di cambiare.

Scritto da Simona Ventrella il 4 marzo 2025

Nel cuore pulsante di Milano, tra le strade frenetiche e le luci della città che non dorme mai, esiste un luogo che ha sfidato il tempo: il Circolo ARCI Bellezza. Se Milano, infatti, è una città che cambia in continuazione, la Bellezza è quella resistenza vibrante che non si arrende mai, un angolo che continua a celebrare l’arte, la musica e la cultura. Un baluardo di libertà che resiste con energia e grinta, un atto di disobbedienza creativa, punto di riferimento per chi ha bisogno di qualcosa di diverso, che sprigioni energia e autenticità.

Come molti dei circoli Arci che hanno segnato la storia culturale e musicale di Milano, l’Arci Bellezza nasce come casa del mutuo soccorso, un rifugio per i lavoratori che negli anni è diventato anche un luogo di sperimentazione musicale, soprattutto per la scena indie rock, sia con progetti locali che hanno trovato qui la loro casa che con artisti internazionali che, con le loro performance, hanno tracciato una linea di continuità tra passato e futuro.

«La musica è il nostro filo conduttore», racconta il direttore artistico Alberto Molteni, che da anni porta avanti la programmazione del circolo: un impegno che non è solo legato agli eventi serali, ma che riflette la volontà di mantenere vivo un legame con la città e con le sue tradizioni. Un gruppo eterogeneo formato da persone di diverse età e background, ha portato avanti il lavoro con una passione e una determinazione che hanno permesso al Bellezza di rimanere uno dei pilastri della scena musicale milanese, anche nei momenti più critici. 

Non è solo la musica a definire l’Arci Bellezza. È la vita che scorre tra le sue mura, dalla mattina alla sera, sei giorni su sette. Durante il giorno, il circolo è anche uno spazio di aggregazione per persone anziane, che vi si ritrovano per fare ginnastica o giocare a carte. Un’immagine che sembra quasi surreale: «il palco dove solo poche ore prima si era esibito un gruppo internazionale, ora accoglie una docente di yoga che si esibisce in una lezione». Un contrasto che non fa che aggiungere valore alla ricchezza di questo spazio, capace di adattarsi e reinventarsi a seconda delle esigenze della comunità.

«In questi anni ho imparato a non essere un purista», continua Alberto. «La bellezza del Bellezza è proprio questa: un luogo che riesce a cambiare e ad adattarsi, pur mantenendo saldi i suoi valori fondamentali». Il circolo, infatti, ha saputo affrontare con grande tenacia i cambiamenti che hanno attraversato il quartiere, restando radicato nel suo contesto, pur vedendo il territorio circostante mutare profondamente.

Anche la riassegnazione dello spazio, che nel 2021 è stato confermato al circolo per i prossimi 18 anni, è stata una vittoria di resistenza. «Sapevamo che avremmo dovuto competere con realtà molto più grandi, con progetti più strutturati e finanziati», racconta. «Ma la forza del nostro progetto, il legame con il territorio e la storia che portiamo avanti ci ha dato la possibilità di continuare a scrivere il nostro futuro». Nonostante le difficoltà, il Bellezza ha mantenuto il suo spirito di comunità e inclusività, riuscendo a farsi ascoltare anche dai più alti livelli istituzionali.

La crisi della pandemia ha lasciato cicatrici profonde e ha messo alla prova le realtà che si occupano di intrattenimento e cultura, rendendo difficile mantenere un equilibrio tra sostenibilità economica e qualità dell’offerta culturale. Molti locali storici hanno chiuso, e le nuove aperture non sempre riescono a rimanere fedeli alla vocazione che ha caratterizzato la scena culturale milanese nei decenni passati.

«Il pubblico spesso è stanco e disilluso: non esce più per caso, ma cerca esperienze concrete e appaganti, altrimenti preferisce rimanere a casa

In questo contesto, oggi, Arci Bellezza si affaccia al presente con una visione che guarda al futuro senza dimenticare il passato: un luogo che rappresenti una “casa” per le persone, dove sentirsi parte di una comunità e godere di una proposta culturale che va oltre il semplice intrattenimento. «Una situazione in cui ci sia di base la possibilità di stare bene perchè si viene per beccare l’amico che è lì per ballare» continua Alberto «ma intanto becchi anche l’altro amico che è giù in Palestra Visconti, e sta ascoltando un concerto, e trovi anche anche quelli che stanno solo bevendo qualcosa e nel dubbio se vuoi ti fumi anche una sigaretta.»

Il Bellezza non è un rifugio nostalgico, non è un monumento alla memoria, ma una realtà viva e pulsante. Ogni evento, ogni serata, ogni piccola rivoluzione che nasce dalle sue mura è un segnale che il Circolo è in prima linea, pronto a sfidare la routine e la banalità con la stessa passione che lo ha caratterizzato da sempre. Attraverso la scintilla della cultura, della musica e dell’arte, nel respiro di chi entra, nella voglia di chi ci vive ogni notte è un inno alla libertà di pensare, di sentire, di essere, una possibile risposta alla domanda che Milano, e il mondo, continuano a chiederci di fare a no stessi: Come resistere? La risposta è semplice: Vivere, creare ed essere. Ogni giorno.