Curiosa, veloce, leggera, esigente e avventurosa: Zero Venezia, da oggi, sarà così. Primo giorno di primavera, primo giorno di Zero Venezia. D’ora in poi ci troverete ai vernissage e nei bacari, in piazza San Marco e in qualche barena sperduta, in perenne movimento come i vaporetti e rilassati in qualche parco, o al mare. A casa quasi mai. Fuori, tra la gente, di giorno e di notte, con una dritta last minute a portata di smartphone, oppure un suggerimento di carta infilato nella borsa. Zero Venezia anticipa gli eventi, raduna le persone, indaga i luoghi, affoga nei cocktail, intervista gli artisti. Fa tardi al festival e poi si ripiglia in una sagra di paese. Quanta roba: come si fa? Seguiteci, da lontano e da vicino. E immaginateci come volete: eleganti fenicotteri di laguna che sorvolano il centro storico dall’alto, pesantissimi palombari con lo scafandro che vanno alla ricerca dei tesori più nascosti e segreti. Alianti e sommergibili.
Cosa succede? Cosa succede in città? Zero Venezia è uno spazio collettivo che vuole offrire una prospettiva nuova. Selezionare, setacciare la quotidianità, illuminare gli angoli più in ombra, cambiare anche un po’ le cose, come possibile. Dall’isola alla terraferma, tante voci: quelle di chi si esercita con l’immaginazione, dei dj, degli osti, delle grandi istituzioni e dei gondolieri che ci insultano mentre proviamo a uccidere il chiaro di luna con le nostre go-pro. Un po’ di coraggio e un po’ di follia, avremmo voluto smenarvela, ma lo faremo di persona, davanti a un drink.