Oramai tutti lo conoscono come l’autore del Bosco Verticale, il grattacielo alberato a Porta Nuova (Milano) che si sta diffondendo in tutto il mondo, ma Stefano Boeri ha fatto mille cose prima di questo fortunato progetto: il giovane nell’MLS, durante i movimenti studenteschi, l’organizzatore di feste urbane memorabili come quando ha riempito lo stadio San Siro e di feste private da migliaia di persone, lo studioso nelle università di Venezia e Milano, dove ora ha la cattedra di urbanistica, il direttore di Domus e poi di Abitare, il promotore di infiniti Festival di Architettura, a Cagliari, a Perugia, a Milano, e a più riprese anche il politico, passione mai sopita. Ha portato in Italia i maggiori intellettuali e teorici dell’architettura ma anche della filosofia, dell’antropologia, della fotografia, e di sicuro ha stimolato più di una generazione di giovani a progettare, scrivere, fotografare: non una scuola, assolutamente, ma degli individui completamente diversi tra di loro.
Sempre al telefono, noto per riempire l’agenda molto più di quanto sia legittimo e per un suo gusto speciale per gli scherzi, spesso compare con tre o quattro paia di occhiali tra fronte e collo. Pochi mezzi pubblici, predilige la Vespa o il taxi. Non è un tipo preciso, ma i suoi casini sono tutta vita.
Lunga vita alla Triennale!