Leggenda vuole che nei pressi di Busto Arsizio, nei primi anni del 1800, si tentasse con grande spavalderia l’avventura della coltivazione del cotone. Terra arida, dura, cattiva. Le popolazioni della zona non facevano altro che lamentarsi su come questi costanti tentativi stessero tramutandosi in una pessima idea. Una pessima pensata. Mal pensà. Malpensa. Nome ingombrante e decisamente poco profetico: ma nei due secoli successivi la situazione è mutata radicalmente.
Ma andiamo con ordine. Spinti dal mito dei Wright, un’altra coppia di fratelli (Gianni e Federico Caproni) – un po’ meno celebre di quella statunitense – si butta a capofitto nell’avventura di costruire una macchina volante. Ora serve solamente uno spazio sterminato per i primi, a volte maldestri, tentativi di volo. Quale miglior posto della campagna gallaratese?
Ecco dunque che il 27 maggio 1910 decolla per la prima volta nella piana di Malpensa il biplano a motore CA1. La storia ci consegna il resto: nel novembre del ‘48 nasce l’aeroporto “Città di Busto Arsizio” e nel ‘98 viene ufficialmente inaugurato il Terminal 1 del progetto Malpensa 2000, che ci avvicina a passi decisi e costanti verso i nostri giorni.
Ma, ti starai chiedendo, con la prossima chiusura temporanea di Linate, Malpensa cadrà nel caos più totale, tipo ressa claustrofobica nella Battaglia dei Bastardi di Grande Inverno? No, niente di più sbagliato.
Con oltre 18 milioni di euro di investimenti infrastrutturali, Malpensa sarà infatti in grado di far fronte alla prevedibile affluenza straordinaria, con la nonchalance del Geometra Calboni imbucato a Courmayeur dalla Contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare: dall’isola check-in ai nuovi gate per l’imbarco, dall’aumento dei varchi pre-filtri di sicurezza fino all’adeguamento dello smistamento bagagli, tutto è stato ottimizzato per garantire un comfort da prima classe.
Welcome to the future, welcome to Benpensa!