Versione italiana
(English version below)
Pianura, Case Gialle, Napoli ore 10.45 del 3 giugno e la temperatura è già bollente. Dietro ‘ste tapparelle l’aria non passa. La luce come al solito disturba il mio riposo. Gli infissi, sempre gli stessi dal 1920, fanno sì che nella mia stanza arrivi tutto il bordello del quartiere: mercato, motorini, scugnizzi e chi più ne ha più ne metta.
Tina, la moglie di Zio Luciano, ha iniziato a cucinare dalle sette del mattino. Lo so bene perché dalla notte sono rientrato a quell’ora, e a dirla tutta non meritavo di svegliarmi così presto in una giornata come questa.
Mi butto giù dal letto e mi vesto al volo. Mi sento nel pieno di un after, ma se tutto va bene questa volta non dimenticherò nulla. Sono tre anni che il D10S ci ha lasciati e da quel giorno i nostri miracoli calcistici si sono interrotti ma quest’anno è diverso. La città, la squadra, l’ambiente e Napoli tutta sono travolti da un’energia, da qualcosa che ci protegge e che ci guida.
Li chiamano gli Angeli.
Un piccolo gruppo di giovani eroi che, folgorati dalla passione della musica e dagli echi che rumoreggiavano dalla lontana Summer Of Love inglese, intraprendono nei “sotterranei” della città Partenopea un viaggio fatto di colori, suoni, libertà e socialità. Angels of Love. Così si fanno chiamare. Gli Angeli dell’Amore.
D’altronde da quando Diego non c’è più Napoli è andata in depressione. E bisogna ammettere che se non ci fossero stati gli Angels gioia e spensieratezza sarebbero state merci rare da trovare, dopo tutte queste settimane passate a tirare a campare.
Come un pazzo mi butto verso Piazza del Gesù. Sono in ritardo. Peppe, che mi tiene i biglietti per stasera, è lì che mi aspetta da un’ora, ma il bordello per Napoli è impressionante. Oggi si gioca l’ultima giornata del campionato di calcio: Napoli – Juventus, al San Paolo. È l’equivalente di una finale: se il Napoli vince si assicurerà il suo terzo campionato. Ma non è allo stadio che sto correndo. Questa sera c’è la prima storica degli Angeli al Lido Circe.
Non i calciatori, ma altri eroi erano pronti a benedire quella notte. Una notte che già sapevo sarebbe rimasta nella storia. Vega e Coccoluto, come Riva e Maradona, avrebbero cristallizzato un’epoca con la loro musica. Già si presagiva un inno alla gioia: i due DJ avrebbero avuto l’opportunità unica e irripetibile di cavalcare l’onda irruenta della partita con l’onda sonora degli Angeli. Di aprire ai fedeli e ai seguaci mondi emotivi fino ad allora inesplorati.
In quest’altra partita Coccoluto è il nostro Angelo salvatore. Il titolare designato con la fascia da Capitano e il numero 10. Coccoluto è il fantasista dai piedi buoni, e Vega il maestro a cui sono affidati i suoi assist.
Il Napoli vince: si porta a casa il suo terzo scudetto della storia. È una festa senza fine quella che inizia a spargersi lungo le vie della città Flegrea, un Maracanà di energia ed affetto. Ma quello che succederà sulla spiaggia con gli Angeli sarà centinaia di volte più devastante.
Questo è il paradiso degli Angels. Un giardino di sabbia.
Con i motorini ci avviciniamo al Lido Circe. Veniamo guidati dai rintocchi del sound system. È il nostro faro nella notte. Le luci stroboscopiche ci indicano il percorso, e in me si accende un misto di ansia ed eccitazione: sto per partecipare a un rituale, un rituale necessario per il mio spirito.
Ad accoglierci per prima è la sabbia illuminata dal chiaro di luna. Immediatamente dei bagni sonori inondano le mie orecchie, ritmi percussivi incessanti accarezzano l’argento della notte e s’insinuano tra le onde del mare. Una folla di ragazze e ragazzi in estasi balla per celebrare la vita, facendosi accudire dalle note e dai colori di questa notte di luna piena, mescolandosi con l’orizzonte cobalto.
Questo è il paradiso degli Angels. Un giardino di sabbia. Un luogo sicuro. Una nuova famiglia nella quale puoi essere ciò che vuoi essere, vestirti come meglio credi, dismettere ogni vergogna o dettato morale, essere tutto o essere niente. Nessuna rivendicazione o istanza, poiché ogni desiderio è lecito. Una comunità utopica.
Ore sette del mattino del 4 giugno 1994, il caldo persiste e altrove Tina inforna la parmigiana. Il Napoli è campione d’Italia e Coccoluto suona Edward’s World – Soul Roots.
Il resto è storia.
English version
Pianura, Case Gialle, Naples 10:45 a.m. of the 3rd of June, and the temperature is already hot, it’s boiling. Behind these shutters the air does not pass. As usual the light disturbs my rest. The window frames, always the same since 1920, allow all the brothel of the neighbourhood to arrive in my room: market, scooters, scugnizzi and whatever you can imagine.
Tina, Uncle Luciano’s wife, has been cooking since 7:00 am. I know this well because I returned from the night at that time, and to be honest I did not deserve to wake up so early on a day like this. I jump out of bed and get dressed quickly. I feel like I am in the middle of an afterparty, but hopefully this time I won’t forget anything. It’s been three years since D10S left us. Since that day our football miracles have stopped, but this year is different. The city, the team, the environment and Naples in its whole are overwhelmed by an energy, by something that protects and guides us.
They call it the Angels.
A small group of young heroes who, dazzled by the passion of music and the echoes rumbling from the distant Summer Of Love in UK, begin in the “underground” of the Partenopean city a journey made of colors, sounds, freedom and sociability. Angels of Love. That’s what they call themselves.
After all, since Diego has been gone, Naples has gone into depression. And we must be admit that if there had been no Angels joy and light-heartedness would have been rare commodities to find, after all this week of just getting by.
Like a madman I throw myself toward Piazza del Gesù. I’m running late. Peppe, who is holding my tickets for tonight, has been waiting there for an hour, but the jumble in Naples is impressive. The final match of the soccer championship is today: Napoli vs. Juventus, at the San Paolo. It is the grand final: if Napoli wins it will secure its third championship. But it is not to the stadium that I am running. Tonight is the historic premiere of the Angels at Lido Circe.
Not the soccer players, but other heroes were ready to bless that night. A night that I already knew would remain in history. Vega and Coccoluto, like Riva and Maradona, would crystallize an era with their music. A hymn to joy was already foreshadowed: the two DJs would have the unique and unrepeatable opportunity to ride the impetuous wave of the match with the Angels’ sound wave. To open hitherto unexplored emotional worlds to the faithful and followers.
In this other match Coccoluto is our saviour Angel. The designated starter with the captain’s armband and the number 10. Coccoluto is the fantasist with good feet, and Vega the master to whom his assists are entrusted.
Napoli wins: they take home their third Scudetto in history. It is an endless celebration that begins to spread along the streets of the Phlegrean city, a Maracanà of energy and affection. But what will happen on the beach with the Angels will be hundreds of times more devastating.
This is the Angels’ Paradise. A garden of sand.
We approach Lido Circe with scooters. We are guided by the blasts of the sound system. It is our beacon in the night. Strobe lights show us the way, and a mixture of anxiety and excitement ignites in me: I am going to participate in a ritual, a necessary ritual for my spirit.
Welcoming us first is the moonlit sand. Immediately sound baths flood my ears, incessant percussive rhythms caress the silver of the night and creep through the waves of the sea. A crowd of ecstatic girls and boys dance in celebration of life, being nursed by the notes and colors of this full moon night, mingling with the cobalt horizon.
This is the Angels’ paradise. A garden of sand. A safe place. A new family in which you can be what you want to be, dress as you see fit, divest yourself of all shame or moral dictate, be everything or be nothing. No claims or instances, as any desire is permissible. Utopian community.
7 a.m. June 4, 1994, the heat persists and elsewhere Tina bakes the parmigiana. Napoli is champion of Italy and Coccoluto plays Edward’s World – Soul Roots.
The rest is history.