La casa è sempre stata al centro dell’opera di Stella Scala e Simeone Crispino – Vedovamazzei. Non a caso il MAXXI ha scelto proprio in questo periodo di esporre nel cortile di ingresso “After Love”, una grande scultura che riproduce la casetta tutta storta montata da Buster Keaton in un esilarante film. E dopo tanti spostamenti convulsi un caso non casuale, una di quelle coincidenze che poi appunto assumono l’aspetto di un destino telecomandato, ha portato Simeone e Stella ad abitare nello stasso palazzo, sebbene in due scale diverse, nel cuore di Paolo Sarpi, quartiere intorno a cui hanno sempre gravitato e nel quale sono circondati da amici e conoscenze strettissime. E da questa nuova quasi-convivenza bolle in pentola un nuovo progetto per una casa che è più di una casa.
tre anni fa vi avevamo intervistato su Zero in occasione della grande mostra a Roma, al Palatino, dove esponevate After Love, la vostra grande opera meglio conosciuta come La casa di Buster Keaton. Da qualche giorno l'opera è esposta nel cortile del MAXXI, dove stazionerà per i prossimi tre anni.
Si: in realtà quella esposta al Palatino era la versione speculare dell’originale che invece è esposta ora al MAXXI, che pende verso sinistra. Bartolomeo Pietromarchi, direttore del MAXXI arte, ce l’ha chiesta e l’abbiamo montata a fine giugno. Sta benissimo.
Un anno dopo avete installato un'opera pubblica a Milano Nord, il neon giallo con la firma di Boccioni nella Cittadella degli Archivi.
Certo, “La città che sale”. E ne dovevamo installare un’altra in uno spazio pubblico milanese questa primavera, ma il progetto è saltato per il COVID, purtroppo. Insieme a un’altra opera pubblica e due mostre.
Quindi l'epidemia è stata un disastro per voi?
In realtà fino a un certo punto: perché da un lato c’erano i collezionisti annoiati, che ci chiedevano continuamente notizie sui lavori e prezzi. Dall’altro invece c’erano i curatori noiosi, che ci hanno assillato con richieste di partecipazione a progetti gratuiti. Noi abbiamo rifiutato tranne in alcuni casi che coinvolgevano istituzioni e persone con cui avevamo già lavorato.
Simeone, da quest'anno hai iniziato a insegnare all'Accademia di Brera
Si, ho iniziato proprio con il Covid, quindi il primo corso è stato interamente a distanza. Nonostante la complessità siamo riusciti a costruire una grande intesa con gli studenti e 3 di loro hanno vinto una residenza alla Manifattura Tabacchi di Firenze, curata da Sergio Risaliti.
Parliamo del quartiere Sarpi: tranne una breve parentesi all'Isola di Simeone, sono quasi vent'anni che gravitate, anche se dopo la separazione, in questi paraggi. Per molti anni avete avuto uno studio bellissimo in via Maggi, poi l'avete lasciato ma dopo poco Stella si è trasferita in via Giordano Bruno, Simeone abitava a due passi (Piero della Francesca poi Isola) poi è arrivato qua, nello stesso palazzo (ma nella scala opposta). Perché?
Potremmo dire che è stato un caso, (la ricerca ossessiva delle case da parte di una mia amica) seguito da una serie di altri casi: avevamo sempre guardato altre zone, ma poi cedi ad una certa predisposizione, chiamala familiarità, affezione. E poi qui intorno abitano o hanno lo studio molti amici, artisti e non: Steve Piccolo, Italo Zuffi, Margherita Morgantin, Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà fondatori di UNDO e poi di Studi Festival, Roberto Marone di OTTO, Loredana Di Lillo e Paolo e Vera e Andrea, Antonella Potena e Paola Potena e ho appena saputo che anche Chiara Capellini ha preso casa nelle vicinanze oltre ad avere lo studio proprio in Sarpi. Ancora Stefano Boccalini, Marco Belpoliti, Daniele Giglioli e Valentina Pisanty, Ugo La Pietra, Terry Di Lillo avvocato che ama l’arte e altri ancora…E Silvia Macchetto e Alberto Saibene e Sara e Dio solo sa quanti ancora.
Ma cosa vi piace del quartiere? Dove vi piace passeggiare?
Non vado mai al parco Sempione ad esempio e quasi mai mi aggiro per il quartiere, l’unica passeggiata quotidiana semmai è quella di dirigermi verso l’enoteca de il Vinaio in via Mussi. Vecchio amico.
Dove andate a mangiare e a bere?
Il mio ristorante preferito è la Trattoria Montina, poi Camilla, ristorante cinese che adoro. A bere vado da Luca delle cantine Isola, da OTTO ma anche in via Cesariano, preferibilmente sul lato della Librosteria o de La siesta, ma anche a volte al Caffè Popolare e ormai meno al Colorificio.