Borgo in sagra

Mi piace pensare che il nome di questo paese derivi da un arcaico “furcina”, termine che i miei avi spesso utilizzano per indicare la forchetta. Mi piace pensare anche che i suoi abitanti sono di quelli che si siedono a tavola per starci le ore; quelli che ti dicono “Come antipasto non c’è male”, mentre tu già rantoli sul divano per quanto cibo hai mangiato. Divagazioni a parte, la sostanza parla chiara, a fine luglio qui c’è una sagra dedicata alla prochetta e a metà agosto una dedicata alla pecora al sugo. Questa d’inizio mese è una summa di tutto, con una passeggiata gastronomica per le vie del centro che permette di assagiare tutti i piatti della tradizione: cinghiale, ventricina, arrosticini, salumi, formaggi, pasta al sugo e dolci vari. E pensare che c’è gente che spende migliaia di euro per fare la maratona a New York. Ma ‘ndo iete?!