In Abruzzo amiamo il maiale, infatti ogni provincia ha il suo modo preferito di consumarlo: nel teramano si predilige il porco sotto forma di prosciutto. La particolarità di questa manifestazione è un festival musicale parallelo, e cioè la gara de “lu ddù bott”. No, non dovrete fare a botte con nessuno, né scolarvi vini invecchiati in botte. Si tratta dell’organetto tipico di questi luoghi: “il termine deriva dal movimento che il suonatore compie nell’allargare e stringere le braccia, provocando così l’apertura e la chiusura del mantice dello strumento. Questo doppio movimento, che viene di solito eseguito energicamente e con rapidità quando si suona una saltarella, trova corrispondenza nel termine dialettale “ddù bbott” in riferimento ai due movimenti o colpi di braccia”. (Si ringrazia Carlo Di Silvestre, etnomusicologo).
mer 07.08 – dom 11.08