Un percorso scandito dai falò lungo le vie del centro storico, fiumi di vino e degustazione di prodotti tipici locali: salsicce arrostite, patate sotto la cenere, cigoli di maiale. Siamo abituati ad associare ai falò lunghe orde di giovani ammassati sui litorali con un po’ di musica e qualcosa da bere. Ma qui siamo a 1000 metri sul livello del mare tra antiche stradine di montagna, musica etnica e maschere irpine, che danzano con la tradizionale tarantella tarantella. La festa è dedicata a Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, e leggenda vuole che in quest’occasione gli animali abbiano in dono l’uso della parola e chiedano grazia al santo patrono. State tranquilli è solo un rito di preparazione al Carnevale, oppure è il buon vino che comincia a fare il suo effetto.
gio 17.01 – mar 22.01