Circola uno strano pregiudizio sui vini di questa regione. Se uno dice Emilia Romagna, il bevitore di strada penserà subito al lambrusco del discount e l’italiano teledipendente, al limite, ricorderà il sangiovese, quello del “sorso di Romagna”. Forse è il caso, quindi, di fare una capatina alla Sagra del vino, dove la città è solo un brutto ricordo e i dolci declivi dei colli bolognesi cullano i nostri sguardi di inquilini condominiali col grugno. Tra tigelle e crescentine potremo degustare i vini migliori, dal pignoletto al riesling. Ce lo vedo Beppe Maniglia che, con squisita grazia, si fa versare un altro assaggio da un sommelier in palandrana.
sab 06.09 – dom 07.09