Lo stornello romano da osteria – e da trasferta calcistica e da gita all’estero e da ubriacata nonsense e da traino per rimorchiare le straniere – per antonomasia non lo osanna troppo, anzi, lo mette ben al di sotto di polli, abbacchi e galline in quanto alimento pieno di spine insidiose. Però si sa che chi disprezza compra e infatti il filetto fritto è uno dei capisaldi della tradizione povera capitolina, ancora oggi pur con il bollino trendy di “street food” appicicatogli addosso. Qui il baccalà lo si celebra in pompa magna e con diverse ricette, a differenza dello standard monoportata delle sagre laziali. Baccalà in insalata con verdure in agrodolce, fritto, arrosto, in umido con i ceci, a condire la pasta – sia in bianco che con il sugo rosso – e così via. Come sempre, a noi ce piace de magna’ e beve.
ven 19.07 – dom 28.07