Alla battaglia delle arance di Ivrea ci si prepara mangiando fagioli “grassi”, cioè cucinati insieme a salamelle e cotiche di maiale. Una tradizione che arriva dritta dal Medioevo, quando le Confraternite distribuivano fagioli ai poveri della città, o meglio ancora, quando i Signori decisero di regalare legumi secchi alle famiglie ridotte alla fame dalle tasse, e di concedere loro l’utilizzo gratuito dei forni per cucinare. La storia narra che queste famiglie, offese, preferirono il digiuno all’elemosina, e gettarono i doni sul selciato. Oggi la fagiolata fa tutto un altro effetto, l’atmosfera è festaiola, ma l’orgoglio è lì, nel profondo di ogni eporediese, tra agrumi e fagioli vi consiglio di non provocarlo.