Fiera del bue grasso

Toni mi viene a prendere all’alba, ha fatto nottata. Mi passa il volante e prendiamo l’autostrada, direzione Piemonte. Non andiamo a sciare, ma alla centenaria Fiera del bue grasso. Si arriva presto, e alle 9 di mattina siamo al quinto giro di dolcetto. Per tamponare entriamo nel padiglione riscaldato e con 15 euro abbiamo diritto al bollito no stop, bevande comprese. I bicchieri non si contano. Alle 11 inizia la premiazione presso il foro boario: buoi, manzi, vitelli castrati e vitelle, vacche, manze, torelli della coscia, tori da due-quattro-sei-oltre denti, con l’attribuzione agli allevatori delle ambite gualdrappe e fasce. Si finisce tutti insieme a cantare, tra forche, allevatori, scampanellii e grosse damigiane.