A Poggioferro si può scherzare su tutto, persino sulle madri, ma non fate peccato: il tortello è sacro, e non c’è penitenza che tenga, una volta bestemmiato non c’è perdono. Semplicemente non ve lo serviranno più, per cui pensateci bene a fare i monelli. Vi perdereste una delle cose per le quali vale la pena di vivere: il tortello della maremma grossetana. Deve essere preparato rigorosamente a mano con un vecchio mattarello (“che custodisce i segreti di chi li prepara”), e poi essere riempito con macinata di vitello, bietole e ricotta paesana. Io di solito me li vado a mangiare sul prato, con una buona bottiglia di morellino e qualche biscotto salato all’anice, intrecciato a mano.