Se qualcuno può vedere nella predica agli uccelli o nel “Cantico dell creature” le prime forme di resistenza vegetariana o vegana, per gli abitanti di questa frazione di Assisi le parole del proprio santo patrono sono state interpretate come un invito al rispetto e alla tutela della natura. E anche della tradizionale catena alimentare che prevede che animali e i loro derivati finiscano nello stomaco degli affamati. In dieci giorni di cene, ordunque, avrete la possibilità di assaggiare ogni tipo di pietanza tradizionale di queste terre – per lo più piatti poveri della tradizione popolare – come strangozzi, spezzatino di cinghiale, agnello al forno, polenta, coniglio fritto, ceci al rosmarino, coratina, maialino, quadricci, gnocchi e via dicendo. “Laudato si’, mi’ Signore”.
gio 14.08 – dom 24.08