Festa del porcino

Vorrei andare alla festa del porcino accompagnata da John Cage. L’uomo che nel 1958 vinse cinque milioni di lire a Lascia o raddoppia, in qualità di esperto di funghi, era già uno dei padri della musica contemporanea, cosa non molto chiara al padrone di casa, Mike Bongiorno, che definì “Water Walk” – concerto per vasca da bagno, pianoforte, pentola a pressione e altri utensili – come “un’esibizione stramba di musica strambissima”. Vorrei passeggiare tra gli stand con Jonh, farmi spiegare le differenti carattetistiche dei boletus, vorrei che mi insegnasse a cogliere la loro fragranza, a riconoscere i più pregiati. E vorrei che con noi ci fosse anche quella fricchettona che, ai tempi dell’Accademia di belle arti, un giorno disse facendomi cadere la faccia: “anche i funghi sono arte!”. Farei pace con molte cose.