Il cous cous è uno di quegli alimenti un po’ bistrattato. Lo troviamo nei buffet degli apericena senza senso, lo cuciniamo in maniera del tutto errata a casa e ce lo portiamo in ufficio, lo condiamo eccessivamente con vinagrette, balsamici e altri intrugli che mortificano il sapore di cereali che dovrebbe vincere su tutto. Cous Cous, in via Adige, merita un passaggio – più di uno – per ristabilire la connessione tra questo antico cereale e il pianeta Terra. Dall’idea di un trapanese stanco di lavorare nel mondo della comunicazione, qui si viene per provare il vero cous cous alla maniera siciliana, nello specifico quello della punta occidentale della trinachia.

Non siate timidi e fatevi raccontare le origini di questo prodotto: dal nord Africa fino alla Sicilia, i modi di cucinare il cous cous sono infiniti ma la zuppa di pesce ha solo origini trapanesi. Scegliete tra il tradizionale U’ Cùscusu: cous cous di pesce alla trapanese servito con zuppa di pesce a parte da versarci sopra. Buonissimo. Oppure il cous cous al nero, ricci di mare e gambero rosso: uno versione gourmet e raffinata di questo piatto popolare e tradizionalmente povero. Il vero cous cous, ci spiegano, è solo quello “incocciato”, ossia cotto nel vaso di terracotta e sgranato a mano. Come fanno qui da Cous Cous. Il mare vince su tutto in questo posto. Buonissimi e freschissimi i crudi di pesce, ottimi i dolci della tradizione e tanti i primi piatti di pasta fresca fatta a mano. Un locale semplice nell’arredo, rassicurante e pacato, dove torneremo sicuramente.