Insieme a suo padre Jamil, scomparso qualche tempo fa, e al fratello Luay, Omar Shihadeh era l’altra anima di Al Salam, “il palestinese di via Centotrecento”. A lui è stata affidata l’eredità della shawarmoteca, che è tornata in una nuova veste.
Si chiama Ciao, dalla “parola più conosciuta e bella al mondo”. Il progetto è nato durante il secondo lockdown, quando con Jamil appena andato in pensione e alle prese con le difficoltà del settore, a Omar è venuta voglia di dare una sferzata di contemporaneaneità alla caffetteria. Accanto a lui Lorenzo Costa, uno dei ristoratori più innovativi in città già co-fondatore di Oltre., Sentaku, Nasty, Ahimè.
Il locale, sempre in via Centotrecento, ha solo subito qualche lavoro di rimodernamento, si continua a preparare il tradizionale shawarma e ci sono ancora i mitici falafel, ma si aggiungeranno alcuni vini naturali e una linea di birre italiane studiate ad hoc.