Se si parla di tradizione gelatiera a Milano mi viene subito in mente La Bottega del Gelato. Dal 1964 ha servito mia nonna, che abitava in Corso Buenos Aires, mia madre che andava a scuola lì vicino e, senza saperlo, ha attirato anche me. Chi entra diventa quasi coercitivamente cliente abituale. La famiglia Cardelli ha puntato tutto sulla frutta tout court, senza additivi o conservanti aggiunti, i gusti variano a seconda delle stagioni, ma anche in base alla miglior materia prima che riescano a trovare. Nonostante l’ampissima scelta, e la mia costante propensione per il gelato al gelso, vi è la certezza che tutti i gelati residui saranno cestinati in giornata: per questo quando un gusto è finito non vi è via di scampo, bisogna arrendersi all’inconveniente. Si cade sempre sul morbido, anzi sul soffice. Scenografici, anche da portare a cena da amici, sono i sorbetti dove la frutta regna incontrastata: ne è infatti involucro e ripieno.
Camilla Rocca