Armatevi di pazienza e non provate a dire che ne capite di vino, perché diventereste il peggior nemico di Stefano, proprietario di Gaudenzio. In questa enoteca, che poi è anche un ottimo ristorante (di quelli sperimentali, con miniporzioni e pretenziosi accostamenti, tant’è che il menù è firmato da Ivan Milani, chef di Piano35), non sarete voi a scegliere cosa bere, ma dovrete farvi guidare “alla cieca” da Stefano e David. Ne viene fuori un viaggio enogastronomico in giro per il mondo: dai vini in anfora georgiani alle bollicine francesi, dai bianchi italiani non filtrati ai ricercatissimi distillati alla frutta (Capovilla alle pere williams…non l’ho più dimenticato!). L’ambiente poi è sobrio ed elegante: volte bianche, cucina a vista, niente tovaglie, ma solo tovaglioli in lino.
Marialuisa Greco