Inizia il tour per la fiera d’arte torinese. Ecco la nostra guida con tutte le mostre, gli eventi, le persone e le cose da vedere. Consiglio pertanto assoluto riposo il weekend precedente (quello dei morti e/o Halloween) perché poi dal 2 – due giorni prima dell’apertura ufficiale di Artissima – c’è un po’ di roba da andare a cercare, oltre alle danze di Club to Club.
Quest’anno non rivedremo Shit and Die, la mostra di Maurizio che nel 2014 ci ha fatto ri-scoprire palazzo Cavour e altri luoghi sparsi per la città, con i racconti di Daniele Licata che, tra un’opera a l’altra, ci illustrava quel percorso un po’ punk, ma rincuoratevi poiché saranno comunque 5 giorni densi di mostre, feste, posti e stand da vedere in fiera, artisti esordienti, qualche storico e new entries.
Una news è già fruibile dall’arrivo in aeroporto (per coloro che arrivano da lontano): la direttrice di Artissima, Sarah Cosulich, cura un progetto site specific nell’area bagagli dell’aeroporto di Torino, dove ha chiamato Thomas Bayrle a intervenire con l’opera Flying Home.
Mercoledì 2 novembre | h. 18.00
I primi ad aprire le danze anticipando la frenetica fiera sono la Galleria Opere Scelte con Federico Luger, l’artista e gallerista di stanza a Milano, che inaugura in pre-Artissima la sua prima mostra personale, con lavori pittorici recenti, e la Fondazione Merz che apre la nuova mostra proprio per Artissima e trattasi di Wael Shawky con i suoi racconti mediorientali, Al Araba Al Madfuna. Per chi ancora non avesse mai visto le sue marionette e video è un’ottima occasione per un artista speciale che, a Torino, esordisce sia alla Merz che al Castello di Rivoli. Un gioco di squadra tra istituzioni dunque quest’anno.
E poi andate da Franco Noero, che inaugura Mapplethorpe nella nuova galleria e Olesen, After Dhagren, a via Mottalciata, dove è già in mostra Mike Nelson
Dalle 18.00 alle 22.00 inaugura DAMA, un progetto indipendente in uno spazio storico dell’affascinante città. All’interno di Palazzo Saluzzo Paesana, dieci gallerie espongono progetti dedicati a uno o due artisti ciascuno. E alle 18.00 c’è una performance di Benni Bosetto, un’artista che ogni volta che interagisce con un luogo diverso – che sia lo spazio asettico di Tile project o il parco Lambro di notte – ricrea ambientazioni suggestive e particolari. Oltre all’opening, consiglio, per vederlo con più attenzione, di andare uno dei giorni successivi perché tanto, fino a domenica che chiude alle 17, le porte del Palazzo sono aperte fino alle 19. Dentro Dama ci saranno anche i ragazzi di Kabul magazine, attivi per raccontare in diretta quello che accade ad Artissima
Giovedì 3 novembre
Prima del grande opening agli addetti ai lavori di Artissima nella sua sede dell’Ovale – che apre al pubblico venerdì 4 novembre – consiglierei un giro per gallerie, fondazioni, spazi indipendenti e musei. In fiera infatti i galleristi saranno ancora sotto allestimento, per gli ultimi dettagli e spostamenti di opere.
Il 3 apre Operae a Palazzo Cisterna, il festival di design a cura, quest’anno, di Annalisa Rosso.
Nella sera del 3 novembre tutti al party the Others che quest’anno, grande novità, ha cambiato sede. Se tutti state storcendo il naso pensando “nooooo, l’ex carcere era stupendo”, beh, la nuova sede forse lo sarà ancora di più. Trattasi infatti dell’Ospedale Regina Maria Adelaide sul Lungo Dora. E quindi tutti qui, non solo per la musica e bere, in attesa del mitico Club to Club – le serate coi super deejay dal 2 al 6 novembre – ma per, nei giorni successivi, spiare le gallerie più giovani italiane e internazionali e i progetti site specific di artisti nuovi o “storici” seppure giovani come i torinesi ConiglioViola.
Venerdì 4 novembre
Dalle 9 alle 11 della mattina inizia il tour all’interno delle belle istituzioni torinesi, quelle che noi milanesi vorremmo avere anche nella nostra città, insieme alla mitica Patrizia Re Rebaudengo. Dunque: alla GAM c’è Carol Rama, e, presso la videoteca, Michelangelo Pistoletto e Renato Ferraro. “Comunicato speciale, 1968”; al Castello di Rivoli inaugura Alina Chaiderov, Illy Present Future Prize, e c’è anche Wael Shawky, inaugurato il 2, e la grande monografica di Ed Atkins. Atkins lo troviamo anche alla Fondazione Sandretto, che apre i battenti proprio quella sera lì con Josh Kline e Harun Farocki.
E veniamo ad Artissima, quella vera che apre le porte al pubblico alle 11.00, dove per tre giorni e mezzo vedremo galleristi, artisti, collezionisti, giornalisti, critici e curatori e amatori in affanno tra veri e falsi sbattimenti. Quest’anno il ventennio per Back to the Future è quello tra ’70-’89; la sezione più interessante, dicono, sarà sempre quella curata da Luigi Fassi, Present Future: stand monografici dedicati ad artisti emergenti. La mostra in fiera è curata da Simone Menegoi e si chiama Gesto. Corpo. Postura. C’è anche un premio nuovo, il Mutina Project: This is not a Prize, sempre decisi da una super giuria internazionale.
Le gallerie: ci sono delle new entries internazionali che tornano in Italia dopo anni come Rhona Hoffman. E poi gallerie giovani come Federica Schiavo – da pochissimo, finalmente, con sede anche a Milano –, Fuoricampo di Siena, Ribot e la Loom di Milano, Apalazzo, amt_project, che porta in fiera gli storici dell’est Stano Filko, Rudolf Sikora e Pavel Sterec; e poi 401 contemporary di Berlino, la galleria Fonti di Napoli che porta, insieme alla giovane Madragoa diretta da Matteo Consonni, un progetto espositivo di Renato Leotta; Thomas Brambilla, Guido Costa projects, P420 di Bologna con Rodrigo Hernández sempre da Present Future e la Boccanera di Trento che si confrontano con le storiche come Raffaella Cortese, che da FIAC arriva a Torino nella sezione Present Future, insieme a Green Art di Dubai, Cabinet di Londra, la Bortolozzi – anche nel Comitato Scientifico – di Berlino, Umberto di Marino, la De Cardenas, Magazzino di Roma, i Minini – padre e figlia -, e moniquemeloche, per il secondo anno nella fiera italiana con un progetto su tre artisti emergenti e non. Peccato per alcuni assenti rispetto all’edizione passata, come Parafin London, o Zero..
Terminata la fiera – la visita può richiedere anche due giorni se avete dimenticato di salutare qualche amico o farvi vedere tra gli stand – consiglio una visita, già che siete in loco, alla Pinacoteca Agnelli, che prosegue sulla tematica dedicata al collezionismo privato con Riflessioni. Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi.
Dalle 5 alle 7pm inaugura a Palazzo Madama Words and Stars, frutto della collaborazione tra Grazia Toderi e Orhan Pamuk, un progetto bellissimo che poi si sposta (pour cause) al planetarium il 5 e 6 novembre dalle 6.30 alle 8pm.
Ancora il 4 novembre apre The Great Silence, mostra di Allora & Calzadilla presso Quarz Studio (via Giulia di Barolo 18D). Il duo ha realizzato appositamente, per l’esordio torinese, una versione monocanale del loro noto video The great silence (2014), presentato in anteprima due anni fa al Philadelphia Museum of Art.
E infine c’è anche l’opening di Luce Gallery e, progetto interessante sia dal lato artistico che sociale, quello di Fame, che l’artista francese di stanza a Milano Sabine Delafon sta portando avanti da tempo con il contributo di amici artisti e non solo. Per Torino saranno esposti davanti a Quartz dalle 18.00 alle 21.00 – presso lo studio di architettura e design Vota & Lachimica (via Giulia di Barolo, 13/C) dei grandissimi poster della serie Fame all’interno delle vetrine dello studio e un tavolo sarà allestito con i piatti del progetto. Tutto rigorosamente in vendita.
Sempre in questa serata e per lo stesso progetto, alle 21.30 ci sarà una cena ad invito in via Magenta 18: gli ospiti saranno invitati al tavolo imbandito con i piatti del progetto Fame.
Sabato 5 novembre
Di mattina, alla Mole Antonelliana tutti a testa in su per spiare la performance – un’azione che avverrà solo una volta – di Alvaro Urbano che sicuramente incuriosisce, soprattutto per quell’alone di mistero e perché… è uno show per una sola persona (e quindi ci vogliamo andare tutti!) realizzata dal Treti Galaxie in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Per prenotarsi ci vuole la parola d’ordine – SOLO SHOW – da scrivere allo spazio, e si può fare solo il 27 ottobre dalle 8.00 alle 20.00. Chissà se ci vedremo li e il primo che scopre l’orario, ce lo scriva!
Alle 15.30 in fiera non mi perderei la conversazione – il walkie talkie – con Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, dato che, senza di lei, la fiera di Torino, gli eventi intorno e tanto contemporaneo italiano non ci sarebbero neppure.
Alla Fondazione De Fornaris c’è una mostra su Mario Sironi, per chi vuole stare sul sicuro e uscire sereno.
Per quanto riguarda la notte dell’arte, questa di sabato 5 novembre, beh, qui bisogna selezionare per evitare di trovarsi infreddoliti e incazzati per non aver visto nulla, proprio perché il troppo mette ansia. Fino a mezzanotte infatti gallerie e musei sono aperti. Prima di andare a bere una cosa alla Drogheria di piazza XX Settembre e riversarsi in qualche festa, fossi in voi farei un percorso tra spazi non istituzionali che hanno aperto tra settembre e ottobre come l’ultima tappa del Laboratorio del Dubbio; la Serra Bioclimatica (36° piano) del Grattacielo Intesa Sanpaolo dove fino alle 23 è da vedere la mostra Punctum – WORKING PAPERS. Sempre nella notte dell’arte, presso NEsxT tutti assolutamente a curiosare FROM OUTER SPACE, la mostra personale di Laurina Paperina curata da Alfredo Sigolo. La mostra rientra nel circuito off di NEsxT Independent Art Network e fa parte di COLLA la nuova piattaforma delle gallerie torinesi. L’inaugurazione coincide con la notte delle arti contemporanee a cura di sistema Arte Contemporanea – ContemporaryArt Torino Piemonte.
E poi il Nesxt Independent Art Festival “il network internazionale rivolto al panorama artistico no profit, tra associazioni, artist run space e collettivi”. Nesxt inaugura ufficialmente il 27 novembre, ma, per i visitatori del periodo fiera, dal 4 a domenica 6 ci sarà un’apertura speciale di Q35, il grandissimo complesso di via Quittengo 35, con 20 spazi selezionati a seguito di una open call, tra cui i nostri amati Zentrum di Varese, Spazienne, Current e /77 di Milano e anche le Dictateur o Museo d’inverno di Siena. È sicuramente una delle rassegne più interessanti nel circuito off di Artissima.
Un giro da Cripta è sicuro, c’è una mostra collettiva all’interno di alcuni container. E Alberto Peola con la mostra Aperture di Gioberto Noro; Gagliardi & Domke con Glaser/Kunz; Giorgio Persano con Nicola De Maria; In Arco con gli storici Angeli, Festa e Schifano; Guido Costa Projects, che fa sempre delle belle mostre, è aperto con Un Piano Nobile per un Uomo Alto di Tom Johnson; Norma Mangione con Ruth Proctor; Photo & Contemporary; Raffaella De Chirico; Riccardo Costantini con la personale di Gianni Colosimo e Neochrome, e alla galleria Noire, che ha in mostra David Tremlett.
Sempre sabato 5 novembre, il PAC di Milano presenta il catalogo di Armin Linke in fiera nella sezione dei talk, alle 17:00, con Diego Sileo, Ilaria Bonacossa e lo stesso Armin Linke.
Non dimenticatevi, tra un giro e l’altro, una visita al Museo Ettore Fico – che l’anno scorso ha realizzato una delle mostre più interessanti nel panorama italiano sugli anni Novanta, Liberi Tutti a cura di Luca Beatrice – e da Camera dove c’è un focus sulla fotografia con rispettivamente le mostre Realismo, neo-realismo e realtà. Italia 1932-1968. Fotografie dalla collezione Guido Bertero e Around Ai Weiwei. Photography works 1989-2016.
Domenica 6 novembre mi farei un giro al PAV, dove viene presentata l’opera di Joseph Beuys attraverso il suo concetto di ecologia.
Alle 14.30 c’è Laura Cherubini – che comunque ci è sempre piaciuta – a fare due chiacchiere ai walkies talkies in fiera
Come ultimo passaggio segnatevi la gita alla Venaria Reale, non soltanto per la bellezza di questa “piccola Versailles”, come banalmente viene definita dagli esterofili, ma per visitare il Centro Conservazione e Restauro dove è in visione un super progetto dei MASBEDO dal titolo Handle with care. I Masbedo hanno un importante percorso a Torino, già dai tempi delle prime mostre Franco Noero, o, nel 2014, la mostra presso la Fondazione Merz, Todestriebe. Quindi un saluto a Torino e un passaggio qui è dovuto.