Si chiama Fammi Spazio! La partecipazione culturale giovanile a Bologna per attivare azioni di welfare culturale ed è una ricerca che ha coinvolto oltre 1200 studenti delle superiori (14-19 anni) per intercettarne bisogni, desideri e aspettative delle giovani generazioni. Il progetto è promosso da Fondazione Unipolis, Arci Bologna e dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna è ha un obiettivo: co-progettare insieme agli adolescenti uno spazio all’interno del DAS, in via del Porto 11/2.
I risultati dipingono un quadro chiaro: a Bologna mancano spazi pensati per i giovani, costretti a vivere la cultura prevalentemente tra le mura domestiche.
Lo smartphone è il compagno quotidiano del 95% dei ragazzi, seguito da PC (45%) e tablet (25%). Qui nascono i loro interessi: musica (32,8%), videogiochi (24,5%), cinema e serie TV (19,9%). Meno frequenti, ma presenti, sono la scrittura, la danza, il teatro o i podcast. L’ispirazione arriva soprattutto dagli amici (50%) e dai social (44,7%), mentre famiglia (26,7%), insegnanti (6,5%) ed educatori (2,1%) restano sullo sfondo.
Ma dove si coltivano queste passioni? A casa, per il 90,3% dei rispondenti. La scuola (29,2%) e i mezzi pubblici completano un panorama desolante: quattro adolescenti su dieci non partecipano mai ad attività culturali in presenza, e solo due lo fanno una volta al mese. Un dato che denuncia l’assenza di luoghi dove incontrarsi, creare e condividere liberamente.
Quando si immagina uno spazio ideale, i giovani chiedono soprattutto libertà espressiva (oltre il 40%), sicurezza, strumenti per sviluppare i propri interessi e la possibilità di fare nuove amicizie. Emerge un desiderio forte di sperimentare, lontano dall’isolamento domestico, ma anche dalla contrapposizione tra digitale e fisico.
Accanto agli interessi culturali, la ricerca ha indagato anche le forme di impegno civico e attivismo. Le esperienze raccontate spaziano tra tutela ambientale, partecipazione scolastica, volontariato con migranti e persone con disabilità, attività legate alla comunicazione, alla politica e alla solidarietà. Questi interessi vengono coltivati soprattutto attraverso scelte quotidiane e stili di vita, ma anche tramite assemblee, manifestazioni e iniziative culturali di quartiere.
La ricerca è un primo passo per la creazione di un vero e proprio circolo co-gestito da adolescenti che Arci Bologna punta a inaugurare all’interno del DAS nell’arco di un anno.