A Varano de’ Melegari, comune della provincia di Parma, sette consiglieri comunali si sono dimessi, provocando così la decadenza del sindaco di destra Giuseppe Restiani e della sua giunta, con il conseguente commissariamento del Comune. A dare il via e provocare la crisi politica è stata Decadence, nota associazione e community BDSM nata a Bologna, dopo aver svelato quello che hanno definito uno “scandalo a base di ipocrisia e discriminazioni” a seguito dell’annullamento dell’evento organizzato la scorsa estate nello storico Castello Pallavicino dello stesso Comune.
Questi i fatti raccontati da Decadence:
«A gennaio 2024, il Sindaco del Comune di Varano de’ Melegari (PR), Giuseppe Restiani, ci aveva chiamati per organizzare un evento nel Castello Pallavicino, gioiello dell’XI secolo di proprietà pubblica, ma gestito dall’associazione Oltre Lo Specchio. Il tutto con l’eccitazione esibita del suo assessore Roberto Spaltini, entrambi desiderosi di partecipare alla festa, nonostante quello che era successo nel 2019 quando Decadence era finito al centro di un’assurda bagarre politica fatta di insulti e menzogne. Insomma, dopo mesi di interlocuzioni, sopralluoghi e preparazione, eravamo arrivati a una data concordata: il 27 luglio 2024. Quando, all’improvviso, nonostante gli accordi già conclusi il clima è cambiato: il Sindaco e i suoi collaboratori hanno iniziato ad avanzare limitazioni e proposte irricevibili per il timore di suscitare scandalo in paese fino alla proposta di coprire chi avrebbe partecipato con “un cappuccio e un mantello” e rendere l’evento segreto. Epilogo: a pochi giorni dal suo svolgimento, ci hanno annullato l’evento».
«Per denunciare la discriminazione subita – continua -, abbiamo emesso un comunicato, rivelando anche le affermazioni sessiste, l’ipocrisia e gli abusi di potere che hanno accompagnato tutta la vicenda. La storia è approdata, quindi, sui media locali e in Consiglio Comunale con una prima interrogazione dell’opposizione alla quale il Sindaco Restiani ha risposto che “non gli risultava nessuna festa”.
Peccato che avevamo le mail e i documenti che dimostravano l’esatto contrario e, per questo, abbiamo deciso di diffonderne una parte. Da lì è partita una nuova interrogazione in cui il Sindaco ha candidamente ammesso di aver mentito, perché – come ripetiamo da tempo – è stato lui a commissionarci l’evento. Abbiamo quindi chiesto le dimissioni e le scuse scritte: le prime sono di fatto arrivate, le seconde le stiamo ancora aspettando. Ringraziamo tutte le persone che ci hanno sostenuto in questa battaglia, perché è una vittoria per tutta la comunità BDSM che rappresentiamo.»
Da parte sua, Restiani si è difeso così: “Fingendo sdegno per la riedizione di un evento già tenutosi in paese senza alcuna conseguenza, una parte politica della mia maggioranza ha cercato solo un modo per porre fine alla legislatura”.