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Dieci concerti da non perdere a JazzMi 2020

I nostri consigli su questa quinta edizione, la più coraggiosa ed extra-ordinaria di sempre.

quartiere Ortica

Scritto da La Redazione il 21 ottobre 2020
Aggiornato il 22 ottobre 2020

JazzMi resiste e mette in campo una forza di volontà al momento senza uguali. Sembrava così già poco più di un mese fa quando, nonostante tutto, il festival si era impegnato a costruire il suo programma ricco, diffuso su tutto il territorio cittadino e sempre molto variegato anche in questo 2020 pieno di limitazioni e difficoltà. Ed è ancora più eclatante oggi, quando a due giorni dal festival una nuova ordinanza con coprifuoco alle 23 rischiava di mandare all’aria un lavoro e un orizzonte sonoro sudato e sognato da tempo. Se forse altre manifestazioni nella stessa situazione avrebbero annullato tutto o semplificato di molto il programma, JazzMi arriva ai blocchi di partenza con una struttura portante del cartellone rivista ma sempre robusta e adeguata alle necessità sanitarie in tempi di record.

Un post dalla pagina fb del festival riassume molto di quello che più ci piace di JazzMi. «Ce la stiamo mettendo tutta per resistere, convinti che la Cultura sappia gestire l’emergenza sanitaria in corso con capienze ridotte, controlli e distanziamento, convinti che fare Cultura sia il primo vaccino per la nostra società, convinti che i luoghi della Cultura debbano rimanere aperti per produrre lavoro per artisti, tecnici e organizzatori. Stiamo cambiando gli orari di molti concerti per permettere l’uscita da tutti gli spazi coinvolti fra le 21.30 e le 22.00 per facilitare il rientro a casa entro le 23. Abbiamo cancellato alcuni concerti (grazie agli artisti e ai tecnici coinvolti per la comprensione). Abbiamo avviato i rimborsi con i canali di vendita per i concerti annullati. QUI tutti i cambiamenti sono disponibili da ora, alcuni nelle prossime ore. Resistiamo ma ora abbiamo bisogno di voi: passate parola, aiutateci a far sapere che JAZZMI, finché sarà possibile, c’è. Tanti eventi ancora in vendita, tanti concerti gratuiti in tutta la città, tanti controlli e sicurezza garantita sede per sede. Non vediamo l’ora di sorridervi da sotto le mascherine. Ci vediamo in città, distanti ma vicini».

convinti che fare Cultura sia il primo vaccino per la nostra società, convinti che i luoghi della Cultura debbano rimanere aperti per produrre lavoro per artisti, tecnici e organizzatori

Lo dicevamo altrove, e quest’anno il criterio è ancora più valido: durante questo JazzMi andate a sentire quello che vi pare, e quando non sapete cosa scegliere abbandonatevi al caso. Cadrete comunque in piedi, farete comunque felici le vostre orecchie, ma soprattutto darete una scarica di energia al vostro cuore, che è l’organo insostituibile per rimettersi in cammino verso l’orizzonte. Se poi non potete fare a meno dei nostri consigli, ecco di seguito i dieci concerti da non mancare di questa edizione secondo ZERO.

SABATO 24 OTTOBRE
Tommaso Cappellato – Collettivo Immaginario (Triennale Milano Teatro, h 12:00)

Suoni ancestrali e ritualistici si fondono con l’estetica della sintesi moderna e l’improvvisazione d’avanguardia, accennando alla cultura beat tape. Il batterista e produttore “ibrido” Tommaso Cappellato sul palco con il suo Collettivo tra ritmiche ostinate e meditazioni sonore ambientali, per un Matineè pieno di groove.

SABATO 24 OTTOBRE
C’mon Tigre & Toccafondo (Triennale Milano Teatro, h 20:00)

Quella dei C’mon Tigre è una musica conscia del fatto che alle immagini e ai suoni corrispondono località geografiche più o meno concrete: il progetto gioca sulla polarità e sullo scambio, prima che tra tradizione e sperimentazione o tra autoctono e l’allogeno, tra persone, sonorità e luoghi, tenendo sempre i piedi ben fermi sulle strade di questi ultimi, vicini a coloro che le rendono vive. Spettacolo imperdibile accompagnato da un collettivo afro jazz d’eccezione e i film d’animazione di Gianluigi Toccafondo. E infatti il concerto è sold out.

SABATO 24 OTTOBRE
James Senese – Napoli Centrale (Teatro Dal Verme, h 20:00)

Un monumento della musica jazz e dal mondo che unisce generazioni. Senese va visto dal vivo, con i suoi settantaquattro anni che sul palco diventano venti, e la sua musica, una dirompente miscela di black sound che unisce stilemi jazz, funk, afro con la radice musicale partenopea.

DOMENICA 25 OTTOBRE
Balkan Roots feat. Danny Grissett & Ameen Saleem (Blue Note, h 20:30)

Influenzati da giganti del jazz come Herbie Hancock, Wayne Shorter e Miles Davis, gli arrangiamenti e brani originali dei Balkan Roots sono ispirati agli standard jazz ma arricchiti da un groove inconfondibile, e da un mix di un suoni più contemporanei. Una all-star band (Danny Grissett al piano, Ameen Saleem al basso, Vladimir Kostadinović alla batteria e Jaka Kopač al sax alto), nata per tramandare la tradizione del linguaggio jazz alle nuove generazioni.

DOMENICA 25 OTTOBRE
Dimitri Grechi Espinoza (Chiesa Sant’Ambrogio – Trezzano sul Naviglio, h 20:00)

Fuoripista: nella programmazione che dal centro si estende fino ai quartieri più periferici e oltre, JazzMi arriva a Trezzano sul Naviglio con un percorso di concerti fra le corti storiche del paese, il Naviglio e la bellissima Chiesa Sant’Ambrogio. Il suono del sassofono di Dimitri Grechi Espinoza si rivela nel suo peregrinare attento, in cerca di risonanze naturali: vere e proprie immersioni sonore che avvolgono i sensi e portano l’ascoltatore a seguire le sue impronte tra un ondeggiare e un vibrare ancestrali.

MERCOLEDì 28 OTTOBRE
Francesco Chiapperini Insight (Santeria Toscana 31, h 21:30)

Letteralmente, “visione interna”: Insight di Francesco Chiapperini definisce il concetto di intuizione nella forma immediata e improvvisa. Ed è proprio questa l’idea alla base della sua musica, dove lo spazio solitamente lasciato alla tradizionale ritmica formata da basso e batteria viene abbandonato, riconfigurando i ruoli dei tre musicisti in una formazione che fonde melodia e ritmo in un’unica soluzione, alternandosi nei rispettivi compiti. Un viaggio interiore e immersivo fluido e onirico.

GIOVEDì 29 OTTOBRE
Paolo Fresu – Around Tŭk (Conservatorio di Milano – Sala Verdi, h 20:00)

Paolo Fresu è una garanzia. In questo caso anche con effetto sorpresa. Tǔk Music è la sua etichetta discografica, fondata con l’idea di produrre nuovi talenti del panorama jazz (ma non solo) italiano ed internazionale. Un percorso artistico, creativo ed innovativo, aperto alle nuove idee e soprattutto al jazz contemporaneo. specialmente a quelle dei più giovani. Il progetto Around Tŭk propone – accanto a Fresu – alcuni dei nomi più interessanti dell’attuale panorama musicale nazionale collegati a filo doppio con i propri lavori per l’etichetta discografica diretta dal trombettista sardo. Lo spettacolo è aperto, ideato e costruito su varie prospettive che propongono i musicisti coinvolti in figurazioni aperte che si aprono o chiudono in diverse formazioni.

SABATO 31 OTTOBRE
Cristina Donà & the Fishwreck: Sea Songs (Triennale Milano Teatro, h 20:00)

Una delle più raffinate autrici e interpreti della canzone italiana, Cristina Donà, alle prese con un “canzoniere dell’acqua”, un fluido omaggio a canzoni di ogni tempo, legate tra loro da liquide trame, senza confini di genere o appartenenza ma tessute ad arte da musicisti dal cuore impavido e irriverente. Da Robert Wyatt a Nick Drake, passando per Nick Cave and the Bad Seeds, Paolo Conte e Lucio Dalla.

DOMENICA 1 NOVEMBRE
Zanchini – Salis Duo: LIBERI…! (Triennale Milano Teatro, h 12:00)

Simone Zanchini e Antonello Salis si riuniscono dopo più di dieci anni, per gioire e sperimentare, oggi come all’ora, una musica senza confini, senza steccati, senza preconcetti. La possibilità di scambiarsi continuamente i ruoli e di gustare appieno le possibilità timbrico‐dinamiche dei rispettivi strumenti crea un flusso di energia continuo, ispirato e creativo ma sempre in libertà. Parola d’ordine: improvvisazione.

DOMENICA 1 NOVEMBRE
Yaron Herman Trio – Songs Of The Degrees (Triennale Milano Teatro, h 19:00)

Un background sonoro fatto di musica tradizionale israeliana, musica europea, la scena jazz di Parigi: è così che Yaron Herman ha sviluppato con il suo pianoforte uno stile di composizione in live time senza precedenti e un guizzo d’improvvisazione selvaggio che culminano in una forma musicale rara che é al contempo giocosa, scenica e impressionante. Sul palco in trio con Ziv Ravitz (batteria) e Florent Nisse (contrabasso).