L’ultima edizione era stata nel 2006, nonostante il divieto del sindaco Cofferati, poi nulla più. Nata nel 1997 grazie all’impuslo del Laboratorio Antiproibizionista presente all’interno del Livello 57 (Lab57) e dei Mutoidi la street rave antiproibizionista portava in giro per Bologna un messaggio forte e chiaro: la depenalizzazione dell’uso personale di tutte le sostanze psicoattive, a partire dalla cannabis. Diffondendo dalla musica latino americana al rock la parata si trasformò in un evento di dimensioni impressionanti arrivando a raccogliere nelle due ultime edizioni a Parco Nord e Villa Angeletti più di 300 mila partecipanti, una distesa impressionante di gente dietro a 50 camion con impianti che raggiungevano i 30mila watt. Qui ne abbiamo ripercorso la storia.
Stavolta l’occasione è data dal decreto anti-rave e dalle forme di repressione del Governo Meloni. L’appuntamento è per sabato 17 dicembre con concentramento alle h 14 proprio a Villa Angeletti per poi attraversare le strade del centro. Un’iniziativa di portata nazionale che coinvolgerà anche le città di Napoli, Firenze, Palermo e Torino.
“Il cosidetto decreto anti-rave – si legge – vuole colpire la nostra capacità di aggregarci, addomesticandoci e rendendoci funzionali al lavoro, prevedendo intercettazioni e pene fino a sei anni per chi viene individuat* come organizzator*. Forse non si tratta solo di un mero capro espiatorio per distrarci dai problemi che ci colpiscono: i free party fanno paura davvero perché mostrano modalità radicalmente diverse e anticapitaliste di stare insieme in autogestione. La libertà di aggregazione dei free party diventa un pericolo nazionale in nome di una salute e di una sicurezza strumentalizzate per restringere ancora di più lo spazio di possibilità e di azione di tutt*. Nello stesso decreto sono state poi inserite misure che di fatto aggirano le indicazioni della corte costituzionale sull’ergastolo ostativo e le condizioni ostative, rendendo ancora più difficile la concessione dei benefici penitenziari per quei reclusi che non collaborano con la giustizia”.
“Il 17 dicembre – concludono – i nostri corpi balleranno e le nostre casse suoneranno attraversando da nord a sud alcune grandi città italiane, mentre contemporaneamente in diverse città francesi si moltiplicheranno street parade di protesta in soliderietà con la nostra mobilitazione”.