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Dove c’era’XM24 prende forma il co-housing e appare la scritta “QUESTO È DEGRADO”

quartiere Bolognina

Scritto da La Redazione il 4 novembre 2024

Foto apparsa su un gruppo Telegram

Passando da via Fioravanti 24, lì dove c’era il cento sociale XM24, oggi si può notare come procede il cantiere di quello che diventerà un co-housing destinato a 11 famiglie (33 persone). E sembra proprio che manchi poco alla chiusura dei lavori, anche perché gli alloggi dovrebbero essere assegnati all’inizio del 2025.

L’immobile, che è costato circa 3,6 milioni di euro (1,6 mln di euro in più rispetto ai 2 milioni iniziali), ospiterà – si legge – la prima comunità energetica di autoconsumo collettivo in un edificio pubblico a energia quasi zero”.  «Vogliamo combattere – dichiarava al Corriere di Bologna la vicesindaca Emily Clancy – la povertà energetica là dove batte di più, spesso nella cosiddetta fascia grigia, ovvero chi non è abbastanza fragile da entrare in casa popolare ma che non può neanche sostenere i prezzi di mercato».

Il co-housing di via Fioravanti è oggi inserito nel Piano per l’abitare annunciato dal Sindaco Matteo Lepore per contrastare la crisi abitativa, ma l’idea nacque sotto la giunta Merola, prima dello sgombero di XM24 ad agosto 2019 e dopo la prima proposta di farne una caserma dei carabinieri. Il progetto ricalca l’esperienza di un altro co-housing, quello di Porto15, che è stato uno tra i primi in Italia. All’epoca dell’annuncio, però, furono le stesse famiglie di Porto15 a dissociarsi dai piani del Comune con un post su facebook: «crediamo – scrissero – di non dover essere mai associati alla parola sgombero, di XM come di nessun’altra realtà autogestita, in questa città o altrove. La nostra esperienza non è compatibile con la messa in concorrenza del diritto alla casa con quello alla cultura, né con la distruzione degli spazi sociali realmente inclusivi che esistono a Bologna».

Quel muro bianco, che fu abitato dalle opere di Blu, è ciò che, a livello visivo, segna oggi in maniera netta la trasformazione dell’area, così come la scritta altrettanto eloquente apparsa qualche giorno fa: “Questo è degrado”.