Sono sincera, sembrava l’ennesimo franchising che ce la mena con hamburger gourmet, prodotti a km zero, territorialità e classica retorica ben impacchettata. Invece appena siamo stati all’inaugurazione di FUD – Bottega Sicula, abbiamo capito di dover ricrederci su molte cose. Innanzitutto che il preconcetto è il padre di ogni cattiva considerazione; che non vuol dire che se fai un’ottima comunicazione e costruisci un format allora si mangia male ed è tutto contraffatto; che c’è ancora da dire sul versante panini e burger, anche se l’egemonia dell’hamburgherie è definitivamente tramontata. A far tornarci però la voglia di panini è Andrea Graziano, che ha l’intuizione prima nella sua terra – Catania e Palermo – aprendo i primi locali dedicati alle eccellenze sicule in chiave pop e street.
Un fast food basato sulla ricerca capillare di produttori prevalentemente della parte orientale della trinacria, declinati in burger mastodontici, panini titanici, patatine. Qui trovate carne e salumi di asino, una vera botta di felicità, saporitissimo e gustoso, pollo modicano di fattoria, carne di suino nero, cavallo, guanciale croccante di Suino nero dei Nebrodi. I formaggi non sono da meno: caciocavallo modicano, bufala e stracciatella ragusana, provola delle Madonie, caprino girgentano, ricotta. Felicità alle stelle. I vini sono rigorosamente siciliani, e vera chicca la birra all’acqua di mare: salina, persistente, una bianca da abbinare bene su tutto.
Anche la comunicazione non è lasciata al caso: un case study sui social, qui il racconto verbale nasce per prendere in giro la cultura americana dei burger e diner. Tutto viene italianizzato e sicilianizzato: così il burger diventa burgher, il cheese burger diventa cis burgher, l’horse kebab diventa l’ors ke bab.
FUD ci piace e ci sentiamo già tutti un po’ più siciliani nell’animo.